« Il
potere esecutivo deve essere nelle mani d'un monarca perché questa parte del
governo, che ha bisogno quasi sempre d'una azione istantanea, è amministrata
meglio da uno che da parecchi; mentre ciò che dipende dal potere legislativo è
spesso ordinato meglio da parecchi anziché da uno solo. ……….
« Il
potere esecutivo, come dicemmo, deve prender parte alla legislazione con la sua
facoltà d'impedire di spogliarsi delle sue prerogative. Ma se il potere
legislativo prende parte all'esecuzione, il potere esecutivo sarà ugualmente
perduto. Se il monarca prendesse parte alla legislazione con la facoltà di
statuire, non vi sarebbe più libertà.
Questi
sono brani che ho recuperato in fretta dallo “Spirito delle leggi” di Montesquieu.
Cosa potrebbe dire il filosofo, teorico della
democrazia moderna, della seduta di ieri
al Senato che si è conclusa in tarda notte con un voto di 165 sì e 111 no, e che
ha approvato una Legge delega attraverso il meccanismo della fiducia al
Governo???
Sarebbe necessaria una seduta spiritica. Ma non
avendo alcuna capacità sullo spiritismo provo ad elencare solo un po’ di fatti.
La Legge delega è un atto con cui il Parlamento
si spoglia volontariamente in parte delle sue facoltà legislative.
La Legge delega può fissare dei paletti all’esecutivo sul suo modo di
operare, quindi il Parlamento nell’approvarla non rinuncia in toto al suo
potere legislativo.
Il
Governo ha presentato una Legge delega sulla delicata materia del lavoro ed ha fissato egli stesso i paletti che ha preferito.
In Parlamento sono stati presentati circa 700
emendamenti alla Legge delega.
Il Governo ha posto la fiducia sulla Legge
delega, in pratica un: “se non mi date la delega con i paletti che io stesso
pongo IO me ne vado”.
Il
Parlamento si esprime non più sulla Legge delega ma sul fatto di avere o non
avere il Governo in un particolare momento della vita politica. Si esprime su
una possibile crisi istituzionale, si
esprime su una possibile nuova tornata elettorale. Il Parlamento sceglie se
morire o continuare a vivere con poteri dimezzati.
Vince ovviamente una maggioranza, piange
ovviamente una minoranza.
La
vincente maggioranza, quando in passato era minoranza presentava qualche volta circa 700 emendamenti.
Forse la
soluzione per la futura Democrazia potrebbe essere di presentare in Parlamento
emendamenti limitati e accettare il confronto sui singoli temi, sarebbe
necessaria una riunione spiritica di Grasso, Boldrini e capigruppo parlamentari
che evochi lo spirito di Montesquieu.
09/10/14 francesco zaffuto
Immagine – profilo Montesquieu da http://it.wikipedia.org/wiki/Montesquieu#mediaviewer/File:Charles_Montesquieu.jpg
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