Doppio lutto per la giustizia umana
lutto perché è stata impiccata una ragazza che
aveva compiuto un delitto per paura di essere violentata
lutto perché si accetta ancora la vendetta come
sistema di giustizia trasformando i familiari in altri assassini.
Alla fine la mobilitazione del mondo e gli
appelli per fermare l’esecuzione non sono bastati. Reyhaneh Jabbari è stata
impiccata. La giovane iraniana, condannata a morte nel 2009 per l’uccisione di
un uomo che voleva stuprarla, è stata giustiziata a mezzanotte nel carcere di
Teheran dove era rinchiusa, nonostante la campagna internazionale lanciata per
salvarla.
Il perdono della famiglia della vittima avrebbe
salvato la ragazza, ma per farlo il figlio dell'uomo ucciso aveva chiesto che
Reyhaneh negasse di aver subito un tentativo di stupro. Lei si è sempre
rifiutata di farlo.
All’esecuzione erano presenti i genitori di
Reyhaneh e il figlio della vittima che, secondo quanto riferito da fonti della
famiglia della giovane, avrebbe tolto lo sgabello da sotto i piedi della
ragazza.
E’
necessaria una grande battaglia culturale in cui debbono cimentarsi tutti
intellettuali del mondo laico, tutti gli intellettuali del mondo cristiano ed
ebraico, tutti gli intellettuali del mondo islamico, una battaglia per la pace
e per trovare i punti comuni di una civiltà per l'essere umano; una civiltà capace di prendere dal passato il
meglio ma avendo il coraggio di abbandonare tutto ciò che è capace di generare
male, equivoco, sofferenza.
La pena di morte è barbarie, e lo è ancora di più in casi atroci come questo, frutto di mentalità troglodite di stampo religioide che continuano a dettar legge nel mondo.
RispondiEliminaTrovo invece ridicole le parole papestri sull'ergastolo, anche perché sappiamo da tempo che, almeno da noi, l'ergastolo è tale per modo di dire. Si leggono di continuo notizie di ergastolani in vacanza premio o in libera uscita che ne approfittano per compiere vendette (magari contro testimoni...) per non parlare di una notizia dal sapore beffardo e paradossale che lessi tempo fa: parlava degli esecutori di una terrificante strage, diceva che erano stati appunto "condannati all'ergastolo", ma subito sotto, incredibilmente, c'erano le parole "scontata la pena, sono stati rimessi in libertà". Di quale ergastolo stiamo parlando? Ci sono persone violente e pericolose e plurirecidive con cui bisognerebbe buttare via la chiave, o appena uscite rapineranno e uccideranno, o massacreranno di botte l'ex compagna...
Vedo che il tuo commento coglie anche il precedente post sul Vaticano. Gli sconti di pena penso che indeboliscono la giustizia.
EliminaSono allibito e senza parole davanti a questa notizia.
RispondiEliminaSaluti a presto