Errore
o effetto collaterale della guerra o atto estremo per uccidere il nemico
sacrificando medici, infermieri e malati dell’ospedale di Medici senza
frontiere.
Bombe
americane colpiscono l'ospedale di Medici senza Frontiere (Msf) a Kunduz, in
Afghanistan, città sotto il controllo dei talebani e da giorni teatro di
scontri con le forze di sicurezza governative: almeno 20 morti il bilancio provvisorio, secondo quanto detto al Guardian online
fonti di Msf. I feriti sono numerosi e il bilancio è destinato a salire. Il
bombardamento è proseguito per mezz'ora dalla segnalazione alle forze armate
Usa e afgane, denuncia Msf su Twitter, aggiungendo che "tutte le parti in
conflitto, incluse Kabul e Washington, conoscevano le coordinate delle nostre
strutture già da mesi".
Le forze americane, tramite il portavoce delle forze Usa in
Afghanistan, colonnello Brian Tribus, hanno detto che l'operazione
"potrebbe avere causato danni collaterali ad una struttura medica della città". "Indaghiamo
sull'incidente", ha aggiunto. "Le forze Usa hanno condotto un raid
aereo sulla città di Kunduz alle 2,15 locali, contro individui che minacciavano
le forze".
Mentre Kabul sostiene che nell'ospedale "si nascondevano 10-15
terroristi", tutti "uccisi, ma fra le vittime ci sono stati anche
dottori".
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Questo fatto non va lasciato cadere nel
tritatutto del dimenticatoio dove una notizia nuova ed atroce fa dimenticare la
precedente.
E' per questo che vengono chiamati umanitari, quegli operatori sanitari... vanno in luoghi dove le popolazioni inermi sono facili vittime senza soccorso,. Io li definirei coraggiosi, questi operatori, altro che il classico "se la sono andata a cercare".
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