lunedì 26 febbraio 2018

ELEZIONI – accidenti a me


ELEZIONI – accidenti a me
Qualche riflessione personale di un indeciso

 QUELLO CHE HO VISTO E SENTITO
Ho visto e sentito tanti amici da tempo ben schierati e in campo. Io dal basso della mia incertezza tremo e temo per le loro certezze; conservo gelosamente qualche dubbio fino all’ultimo giorno e continuo a pensare.

 QUELLO CHE MI DICE IL PASSATO REMOTO
¿ Ma per quale accidenti dovrei votare Berlusconi+Lega+Meloni? Ricordo bene il Berlusconi con qualche ruga in meno e il suo disamore per le tasse. La Lega e le battute sui meridionali che sono diventate battute sugli stranieri. Gli amori antichi della Meloni per un’antica storia chiusa nel 1945. Ora questi magnifici tre raggranellano una quarta gamba di magnifici democristiani e insieme mi propongono di pagare la stessa percentuale di tasse di Berlusconi. Ma se io già pago il 23% i conti non tornano. In pratica mi si chiede di votare per diminuire le tasse ai ricchi, in modo che i ricchi diventando più ricchi diventano più buoni e finalmente possano diventare meno evasori e più investitori e capaci di dare pane e lavoro. Azzo!!!! So di certo che se qualcuno paga meno tasse, in qualche modo si dovrà tagliare sulle spese più grosse, magari sulla sanità e la scuola. QUESTE QUATTRO GAMBE SICURAMENTE NON LE VOTO.

QUELLO CHE MI DICE IL PASSATO PROSSIMO
Il nostro passato prossimo è Renzi. In quanto a coraggio e testardaggine ne ha avuto da vendere.  Ma come ha usato queste due qualità:  il suo metodo di governo è stato tutto a colpi di fiducia;  ha massacrato nella sua lungimiranza personale  il suo partito; ed ha tentato di far approvare al paese una megariforma  istituzionale evitando le necessarie mediazioni politiche. Doveva concentrare tutta l’energie economiche del paese, che cominciavano ad emergere, su diminuzione degli oneri sul lavoro in forma stabile per fare aumentare l’occupazione, e sostenere tutti i disoccupati involontari; invece ha dissipato la poca ricchezza nazionale in bonus vari.   Vedo che ancora tanti continuano stranamente ad amarlo, e tanti per antica fede voteranno ancora PD. Io non avendo fedi e neanche strani amori non lo voterò.

QUELLO CHE MI DICONO LE STELLE
Ricordo ancora l’affanno di Bersani nel 2013; la Storia che poteva andare in un modo e che invece andò in altro modo; quella purezza pentastellata che impedì anche l’ipotesi di una fiducia tecnica su un paio di punti di programma; quel rinvio di cinque anni di un problema come il reddito di cittadinanza invece di provare a legare un governo Bersani a qualche ipotesi concreta di aiuto a tutti i disoccupati.
¿In questi cinque anni d’attesa quanti italiani sono emigrati o sono vissuti in disperate condizioni economiche? E fu fatta la scelta facile del consolidamento delle 5 stelle. Ma ogni povero cittadino è una stella. 
 Ricordo come avete affrontato il dissenso nel caso Pizzarotti, e quella vostra strana fiducia in una democrazia invisibile e disincarnata che opera in internet. 
 Sento oggi  che vi preparate a governare da soli e siete disposti a raccogliere l’adesione di altre forze politiche senza alcuna mediazione sui vostri programmi e senza patteggiare su ministri.  Volete fare politica senza operare quella mediazione che è l’arte della politica; e ciò  di conseguenza porterà a regalare l’Italia ai  Berlusconi, Renzi e Salvini. 
Per queste considerazioni mi riesce difficile votare 5stelle. Ma mi preme di dire a tutti coloro che in questa campagna elettorale attaccano in modo spudorato i 5stelle: abbiate cura per questo movimento, l’Italia è addirittura fortunata ad averlo nel suo panorama politico, non spingete verso la destra più retriva chi vota 5stelle.

QUELLO CHE MI DICE Il VECCHIO PROFESSORE

Prodi. Sì, proprio lui! E mi ricorda che se voglio votare per un centro-sinistra debbo votare per il PD o per liste già alleate con il PD. Altrimenti il mio voto è un voto di fatto di destra oppure populista. Ma se la parola centro è comprensibile sulla bocca di Prodi, quella che non si comprende è la parola sinistra.  ¿Non è stato lei Professore che ha sdoganato in questo paese il liberismo più esacerbato: dismettendo grandi enti statali e consegnandoli per pochi spiccioli ai privati? Mentre il vecchio centro-sinistra democristiano fu artefice della grande riforma sanitaria; il suo centro-sinistra è stato l’artefice della privatizzazione dei beni dello Stato. Ben mi guarderò dal seguire il suo consiglio.


QUELLO CHE MI DICE LA BONINO
Intanto voglio dire in premessa che per la Bonino ho una grande stima, ho appoggiato tante delle sue campagne per i diritti civili e continuerò a farlo. Vorrei solo ricordare ad Emma Bonino che un uomo ha bisogno, oltre ai diritti civili, di mangiare,  di una casa dove ripararsi dal freddo,  di un lavoro o quantomeno un sostegno nei periodi disoccupazione.  E ciò non è un altro problema ma il problema.  Se questo problema la Bonino  l’affida interamente a Renzi, per le premesse già assaggiate rischia di aggravarsi.  Quindi cara Emma auguri per la tua lista ma io non posso votarti.

QUELLO CHE MI DICONO I CESPUGLI DELLA SINISTRA
Per diventare Liberi e Uguali ce ne avete messo di tempo! Avete per anni appoggiato le stupidate di Renzi fino a quasi soffocare voi stessi. Certo non è mai troppo tardi, e apprezzo la speranza di questo Vostro risveglio.  ¿ Ma come è possibile che i LeU,  pur raccogliendo Possibile,  non siano riusciti a raccogliere i Cremaschi?  ¿Ma come è possibile che esistono altri cespugli come quello di Rizzo ed quello di Ingroia?  ¿ Ma come è possibile che nel ristretto panorama di voto della sinistra, possano esistere ben 4 liste?
Con questa abbondanza di liste poi viene fuori la tentazione del cosiddetto voto utile ai 5Stelle, almeno quel gruppo numeroso pare avere qualche premessa forte per dare una spallata al Sistema. Non mi è mai piaciuto il cosiddetto voto utile ma è comprensibile la scelta che faranno in tanti.

QUELLO CHE MI DICONO GLI ASSENTI
Quelli che non andranno a votare li capisco. Eccome se li capisco!  Forse fino all’ultimo corro il rischio di diventare come loro. L’astensione è un problema di maldistomaco ed anche una sfiducia nella democrazia superdelegata;  ma purtroppo esiste anche un’area di astensione che si richiama alla strafottenza; come purtroppo esistono quei tanti che votano solo per un appena sentito dire riflettendoci ben poco, e non sono tanto meno dannosi degli astenuti.
Il voto deve essere un atto ben consapevole e non un atto distratto, finiamola con panegirico del: votate comunque.
Riguardo a me, resto indeciso fino all’ultimo, però al momento direi sicuramente:  No al Gruppo Destri di Berlusconi e No al Gruppo Centri Sinistri di Renzi. Per il resto lasciamoci  prendere dalla fantasia dell'Utopia e dai Nostri desideri e speranze.
In ogni caso buon 4 marzo a tutti i votanti e non votanti. E dal 5 marzo le chiacchiere cambieranno un po’.
Francesco Zaffuto

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