domenica 3 maggio 2009

Fiat-Chrysler – Spezzoni di uno strano socialismo

03/05/09
Che i lavoratori della Chrysler, insieme alle loro
organizzazioni, siano riusciti nell’immediato a salvare il loro posto di lavoro è sicuramente un risultato positivo.
L’accordo Fiat-Chrysler introduce grandi novità sul piano degli assetti societari; sembra una forma nuova di capitalsocialismo, dove lavoratori con i loro sindacati, i nuovi imprenditori con il loro management e Governo, stanno tutti insieme nella gestione di una nuova fabbrica.
Vale la pena di tentare una riflessione su questo accordo che nasce sull’onda della crisi del 2009.
Ci sarà, se tutto fila liscio, la cessione accelerata di tutti i beni di Chrysler alla nuova società; alla conclusione dell'operazione l’assetto societario della nuova società sarà il seguente.
- I lavoratori Chrysler, tramite il loro sindacato e i loro fondi pensione, parteciperanno nella nuova società con il 55% delle azioni. Dunque diventano, a loro spese, i maggiori azionisti ed accettano anche una serie di limiti su paghe e festività (ad esempio forti limiti agli straordinari (pagati solo dopo 40 ore settimanali) e la rinuncia a festività come i lunedì di Pasqua dei prossimi due anni).
- La Fiat viene a partecipare inizialmente con una quota del 20%
- La rimanente parte del 25% viene divisa tra Governo USA, Governo canadese e banche.
- L’assetto andrà cambiando e la Fiat al raggiungimento di determinati obiettivi commerciali potrà gradualmente ottenere un ulteriore 15%, fino al raggiungimento del 35%. Dopo questa operazione ai Governi americano e canadese resterebbe il 10%.
- Sempre alla Fiat viene concessa l’opzione di poter acquistare un ulteriore 16%, opzione esercitabile tra il primo gennaio 2013 e il 30 giugno 2016. Esercitando tale opzione la Fiat verrebbe ad ottenere (se ci trova dal 20013 una convenienza) il 51% della proprietà, diventando il maggiore azionista.
- Infine, immediatamente e per tutto il percorso fino al 2013, la Fiat viene ad esercitare attraverso il suo management il controllo tecnico e amministrativo della nuova società.
Questo strano spezzone di socialismo, che nasce con la crisi del 2009, si potrà concludere già nel 2013. Dunque, una specie di socialismo a scadenza che dura fino a quando durano le difficoltà; superate le difficoltà, quando ci potranno essere degli utili, il socialismo finisce: il socio di minoranza, padrone in pectore, avrà il privilegio di esercitare l'opzione ed acquistare il quantitativo di azioni necessarie per diventare socio di maggioranza. Può essere interessante sapere a che prezzo la Fiat potrà acquistare nel 2013, ma in questo momento sui giornali non si riesce ad avere una informazione più dettagliata sull'opzione.
francesco zaffuto
(immagine – “ultimo equilibrio” china © francesco zaffuto link Altre allegorie)

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