Sciolgo una camera
Se lo faceva Prodi nel 2008, avrebbe dichiarato
la.... la.... la ..... la..... guerra civile
Ma a decidere è Napolitano
Da una lettura attenta è vero che la Costituzione tecnicamente tecnicamente lo prevede; ma dalla stessa lettura attenta si desume che in caso di crisi è solo il Presidente della Repubblica che si assume la responsabilità di scegliere tra:
- conferire un nuovo incarico allo stesso Berlusconi;
- conferire un mandato esplorativo a una personalità;
- conferire un nuovo incarico a una personalità politica sulla base di una nuova diversa maggioranza;
- sciogliere le camere.
Va ricordato che in passato fu sciolta una sola camera per costruire la stessa scadenza di rinnovo ; per compiacere Berlusconi ora si dovrebbe fare un passo indietro costruendo scadenze diverse per Senato e Camera, con elezioni che costerebbero il doppio al paese, con l'ulteriore rischio di determinare nuove diverse maggioranze.
L'ultima battuta di Brerluscori rivela nei fatti debolezza e paura per le nuove elezioni.
Si rassegni Presidente Berlusconi, è arrivato il tempo dello squaglio
14/11/10 francesco zaffuto
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(immagine - due coni gelato, uno alla crema e uno alla fragola)
sulla storia delle scadenze dal sito del Senato
http://www.senato.it/istituzione/29374/29387/genpagina.htm
Fin dal 1953 l'equiparazione tra le due assemblee si è andata accentuando con la parificazione della durata, dapprima realizzata in via di fatto con gli scioglimenti anticipati del Senato nel 1953 e nel 1958 (in coincidenza con le scadenze della Camera) e poi anche formalmente con la modifica costituzionale del 1963. Un'equiparazione che viene scrupolosamente rispettata anche nell'alternanza che scandisce la presentazione dei governi al Parlamento ai fini della richiesta della fiducia, ovvero dei documenti che sostanziano la manovra annuale di finanza pubblica.
Fin dal 1953 l'equiparazione tra le due assemblee si è andata accentuando con la parificazione della durata, dapprima realizzata in via di fatto con gli scioglimenti anticipati del Senato nel 1953 e nel 1958 (in coincidenza con le scadenze della Camera) e poi anche formalmente con la modifica costituzionale del 1963. Un'equiparazione che viene scrupolosamente rispettata anche nell'alternanza che scandisce la presentazione dei governi al Parlamento ai fini della richiesta della fiducia, ovvero dei documenti che sostanziano la manovra annuale di finanza pubblica.
a mio umilissimo parere, però si dimostra anche una persistente tendenza ad ignorare il ruolo deil parlamento ed a pensare alle istituzioni come forma di specchio...un giocattolo che resta a disposizione...D'altra parte, un presidente del consiglio che fa riferimento alla possibilità di scatenare una guerra civile, se viene messo in discussione dovrebbe sollevare un tale sdegno da esserne sepolto. Invece, ed è la cosa veramente preoccupante in tutto questo, ha ancora un'ampia base di consenso, per quanto in restringimento. ancora oggi di fronte ad un cimento elettorale io non sono così certo che perderebbe, così come non lo sono affatto che gli attuali "critici" rimarrebbero tali
RispondiEliminail ridimensonamento di B. è forte; ma da qui alle elezioni (magari di primavera)possono variare diverse condizioni
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