mercoledì 1 dicembre 2010

Una nuova razza padrona per le Università


Ma, di che razza è la riforma dell’Università? Razza padrona.

Il solito pregiudizio degli oppositori? Vediamo.

Il rettore può restare in carica per un solo mandato di sei anni.


Perbacco! Finalmente un’alternanza.
Ma come mai una classe politica che non vuole porre neanche il limite del doppio mandato ai parlamentari decide per un solo mandato ai rettori? E’ più semplice di quanto si possa pensare e lo ha detto più volte chiaramente lo stesso Berlusconi: nelle Università ci sono centri di potere della sinistra. Il metodo del mandato unico fa rullare le cose, poi si vedrà, c’è sempre tempo per una modifica.

Ma per vedere se si tratta di razza padrona dobbiamo prendere in considerazione il Consiglio di amministrazione dove con la riforma è prevista l’entrata dei privati:
(dal sito della Camera)
i) composizione del consiglio di amministrazione nel numero massimo di undici
componenti, inclusi il rettore, componente di diritto, ed una rappresentanza elettiva degli studenti; designazione o scelta degli altri componenti secondo modalità previste dallo statuto, anche mediante avvisi pubblici, tra personalità italiane o straniere in possesso di comprovata competenza in campo gestionale ovvero di un'esperienza professionale di alto livello; non appartenenza ai ruoli dell'ateneo, a decorrere dai tre anni precedenti alla designazione e per tutta la durata dell'incarico, di un numero di consiglieri non inferiore a tre nel caso in cui il consiglio di amministrazione sia composto da undici membri e non inferiore a due nel caso in cui il consiglio di amministrazione sia composto da un numero di membri inferiore a undici; previsione che fra i membri non appartenenti al ruolo dell'ateneo non siano computati i rappresentanti degli studenti iscritti all'ateneo medesimo; previsione che il presidente del consiglio di amministrazione sia il rettore o uno dei predetti consiglieri esterni ai ruoli dell'ateneo, eletto dal consiglio stesso; possibilità di prevedere il rinnovo non contestuale dei diversi membri del consiglio di amministrazione al fine di garantire un rinnovo graduale dell'intero consiglio;
L’Università si apre. A chi? Ai privati, ovviamente a un certo tipo di privati: aziende interessate a orientare le università secondo le loro necessità nel campo della ricerca. Non si tratterà di mecenati ma di parecchio interessati.

Fino ad oggi le Università si sono rapportate elle aziende del territorio nell’ambito delle loro scelte di autonomia culturale; da domani le aziende più importanti potranno mettere le mani direttamente in pasta nella ricerca, soprattutto in quella scientifica capace di moltiplicare il denaro.

Che male c’è?
Marchionne non vuole che i sindacati e i politici mettano il becco nei suoi piani industriali neanche per prenderne visione preventivamente, ma sicuramente sarà pronto a mettere qualcuno dei suoi uomini dentro il Politecnico di Torino. I potentati economici dopo un buon controllo sulla politica cominceranno ad avviare un buon controllo sulla ricerca e la cultura. Tutto a fin di bene certamente, dove il bene è il profitto.
Sugli altri aspetti della riforma “Gelmini” si può discutere per la diversa rilevanza, ma i privati nei consigli di gestione penso che siano l’aspetto chiave della riforma; su tale argomento la Gelmini si sarà limitata a scrivere sotto dettatura.
01/12/10 francesco zaffuto
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(immagine - Donna 3 tutta geneticamente modificata - fotocomposizione © liborio mastrosimone http://libomast1949.blogspot.com/)
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nota descrittiva dell'immagine per disabili visiviLa donna geneticamente modificata di Mastrosimone sta seduta su un piano: braccia e avambracci sono formati con quattro zucchine, una grande mela rossa per il pingue torace, due melanzane per seni, pere allungate per le due gambe, l’apparato genitale è un guscio spinoso con due castagne lucenti, la testa è una zucca con un cappellino giallo. Mentre nelle antiche composizioni di Arcimboldo gli elementi della natura diventavano uomini per un puro gioco barocco, nella composizione di Mastrosimone si può trattare del risultato della nuova manipolazione genetica.

2 commenti:

  1. Bella analisi, non aggiungo altro, oggi non mi va di sentirmi dire "il solito
    catastrofista" non ho voglia. Chiaramente nessun rifermento a te Francesco, un abbraccio.

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