Se non c’è, non si possono inventare artifici come quelli tirati fuori dal Ddl del Governo.
"A decorrere dall'anno finanziario 2014 - si legge nel testo - ciascun contribuente può destinare il due per mille della propria imposta sul reddito (IRE) a favore di un partito o movimento politico iscritto nella seconda sezione dell’elenco di cui all’articolo 9".
Oltre a questo nuovo meccanismo ci saranno detrazioni fiscali per chi farà donazioni ai partiti del 52% per gli importi fra i 50 e i 5.000 euro e del 26% per tutti gli altri fino a un massimo di 20mila euro. Questo per quanto riguarda le possibili detrazioni, ma non si pone alcun limite all’ammontare delle donazione che può fare un singolo privato o una società privata, i ricchissimi potranno sempre determinare la politica e le sue scelte.
Il nuovo sistema ( per non presentare rischi per i partiti, che ancora non hanno idea su come potranno comportarsi i cittadini) andrà a regime in tre anni.
Dove sta la grande novità? Si tratta sempre di un finanziamento perché viene dalla fonte imposte che grava sui cittadini; un due per mille che dovrebbe incassare lo Stato viene ad avere per destinazione i partiti e le stesse detrazioni sono nei fatti un minore introito fiscale dello Stato. Allora sotto il profilo dei soldi si tratta di un finanziamento e sotto il profilo del meccanismo avviene tramite una pubblica legge.
La novità sta tutta nel fatto che i partiti vengono trattati come le chiese e come le ONLUS di beneficenza a cui attualmente si può stanziare l’8 per mille e il 5 per mille.
Ma i partiti sono come le chiese e come degli enti di beneficenza????
Direi proprio di no, sono dei gruppi associativi che intendono gestire la cosa pubblica, sono quello che di fatto diventerà CESARE; e va ben distinto il modo di dare a Cesare e il modo di dare a istituzioni religiose e benefiche.
La nostra società che si basa sul pensiero illuminista vuole proteggere i cittadini nelle sue libertà politiche, e CESARE viene istituito con le elezioni. La Costituzione nell’istituire CESARE protegge la libertà dei cittadini con il suo articolo 48.
Art. 48 Costituzione
Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. …
Se un finanziamento si fa derivare dalla volontà dei cittadini non si può prescindere dall’art. 48. Questo articolo parla espressamente di uguaglianza nell’espressione della volontà, libertà e segretezza. La segretezza tutela la stessa libertà. Firmare su un modulo fiscale nei fatti può eliminare la segretezza, e rendere palese l’intenzione di voto e l’orientamento politico. Niente di male per chi vuole manifestare pubblicamente la propria appartenenza, ma invitare tutti i cittadini a farlo con un dispositivo di legge pubblico va verso una società totalitaria dove tutto è controllato o controllabile, e contrasta con l’art. 48.
NON SI PUO’ FARE CARTA STRACCIA DELLA COSTITUZIONE
Se proprio si vuole mantenere un finanziamento esso può essere stabilito solo in base allo stesso numero dei voti ricevuti in sede elettorale, liberi e segreti. Non ci può essere altro strumento o forma per stabilirlo tranne che il voto espresso in massima libertà. Si dica se si vuole dare un euro per ogni voto o un cent o 1.000 euro, in modo che ci sia la massima chiarezza sul peso. Si dica quanto e i cittadini sapranno che recandosi alle urne daranno un voto e un euro. Quello che pesa sui cittadini non è solo il metodo ma la reale quantità.
31/05/13 francesco zaffuto
immagine - una vecchia cassa di un tesoro
Noi cittadini chiediamo chiarezza e giustizia, i governanti... altro.
RispondiEliminaE possibile un accordo?
Un po' di cittadini chiedono solo qualche utile personale o di classe, ma non è facile dire quanti siano. La maggior parte penso che chiedano chiarezza e giustizia, un qualche accordo va trovato o vanno cambiati i governanti. Ma anche i cittadini penso che abbiano le idee confuse su certi problemi. Sul finanziamento pubblico ai partiti, tanti anni fa in occasione del referendum votai per l'abolizione; oggi non lo rifarei. Se i miliardari sono liberi di finanziare i partiti tutta la politica diventa nei fatti legata ai miliardari finanziatori.
Eliminaciao
Una giusta battaglia per ridurre i costi della politica si è trasformata in una vera e propria smania collettiva e sulla scia di una selva di demagoghi si vuole togliere alla politica e ai partiti il sostegno pubblico e anonimo...questi sono i risultati, questo è il risultato di una campagna insensata sull'eliminazione totale del finanziamento pubblico ai partiti.
RispondiEliminaSono d'accordissimo sul concetto di "un voto, un euro"!
RispondiElimina