Il prode Moretti, capo delle ferrovie, da non confondere con il regista, ha detto:
"Per il momento credo vogliano tagliare gli stipendi dei super-manager dello Stato, io prendo 850mila euro l'anno e il mio omologo tedesco ne prende tre volte e mezza tanto. Siamo delle imprese che stanno sul mercato ed è evidente che sul mercato bisogna anche avere la possibilità di retribuire, non dico alla tedesca e nemmeno all'italiana, un minimo per poter far sì che i manager bravi" rimangano ad operare là "dove ci sono imprese complicate e dove c'è del rischio ogni giorno da dover prendere". "In una impresa privata che fattura neanche un miliardo - ha argomentato - troverete che gli stipendi sono quattro volte quelli che vi ho detto. Ci sono forse dei casi da dover rivedere, ma la logica secondo cui uno che gestisce un'impresa che fattura quanto vi ho detto deve stare al di sotto del presidente della Repubblica è una cosa sbagliata. In Usa, in Germania, in Francia e in Italia il presidente della repubblica prende molto meno di quanto prendono i manager di impresa: ci sono dinamiche diverse perché una cosa è stare sul mercato un'altra cosa è fare una scelta politica. Chi va a fare il ministro sa che deve rinunciare agli stipendi perché va a fare un'operazione politica, questa è una sua scelta personale. Lo Stato può fare quello che desidera, sconterà che una buona parte di manager vada via, lo deve mettere in conto", ha ribadito.
Quanto alle Ferrovie, il loro numero uno ha detto che i conti economici "sono migliorati rispetto al 2012", spiegando che la sua è un'impresa che "potrebbe valere dai 10 miliardi di euro e oltre". "I nostri conti vanno bene –
"Per il momento credo vogliano tagliare gli stipendi dei super-manager dello Stato, io prendo 850mila euro l'anno e il mio omologo tedesco ne prende tre volte e mezza tanto. Siamo delle imprese che stanno sul mercato ed è evidente che sul mercato bisogna anche avere la possibilità di retribuire, non dico alla tedesca e nemmeno all'italiana, un minimo per poter far sì che i manager bravi" rimangano ad operare là "dove ci sono imprese complicate e dove c'è del rischio ogni giorno da dover prendere". "In una impresa privata che fattura neanche un miliardo - ha argomentato - troverete che gli stipendi sono quattro volte quelli che vi ho detto. Ci sono forse dei casi da dover rivedere, ma la logica secondo cui uno che gestisce un'impresa che fattura quanto vi ho detto deve stare al di sotto del presidente della Repubblica è una cosa sbagliata. In Usa, in Germania, in Francia e in Italia il presidente della repubblica prende molto meno di quanto prendono i manager di impresa: ci sono dinamiche diverse perché una cosa è stare sul mercato un'altra cosa è fare una scelta politica. Chi va a fare il ministro sa che deve rinunciare agli stipendi perché va a fare un'operazione politica, questa è una sua scelta personale. Lo Stato può fare quello che desidera, sconterà che una buona parte di manager vada via, lo deve mettere in conto", ha ribadito.
Quanto alle Ferrovie, il loro numero uno ha detto che i conti economici "sono migliorati rispetto al 2012", spiegando che la sua è un'impresa che "potrebbe valere dai 10 miliardi di euro e oltre". "I nostri conti vanno bene –
la dichiarazioni di Moretti su la Repubblica
http://www.repubblica.it/economia/2014/03/21/news/moretti_fs_se_tagliano_gli_stipendi_i_manager_pubblici_andranno_all_estero-81519706/?rss
http://www.repubblica.it/economia/2014/03/21/news/moretti_fs_se_tagliano_gli_stipendi_i_manager_pubblici_andranno_all_estero-81519706/?rss
Del buon andamento delle Ferrovie in Italia e del suo stipendio chissà cosa ne pensano i pendolari?
Annotazione
i familiari delle vittime dell'incidente ferroviario di Viareggio ricordano a Moretti
il suo ruolo nelle ferrovie al momento della catastrofe
L’immagine – un treno di pendolari da http://www.greenreport.it/news/mobilita/treni-locali-il-calvario-dei-pendolari-ecco-le-dieci-tratte-peggiori-ditalia/
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