Di solito evito, su questo blog, di entrare nel merito di questioni religiose, ma quello che sta accadendo oggi 27 settembre in Piazza San Pietro ha una particolare rilevanza storica.
Giovanni XXIII è stato il pontefice che ha rappresentato quel pensiero cattolico che voleva rinnovarsi e abbracciare aspetti del mondo laico nella ricerca di una universalità dell’uomo; il suo procedere ha posto la Chiesa cattolica al centro di tutte le questioni politiche del mondo ma nel contempo ha generato insofferenze tra i settori più tradizionalisti. Giovanni Paolo II si è caratterizzato, invece, per un ritorno al tradizionalismo nei contenuti. Ambedue i Papi, pur così diversi, hanno goduto di una grande popolarità come se la personalità e le forme fossero più rilevanti dei contenuti; aspetto questo che caratterizza tutta la società mediatica moderna.
La santificazione in contemporanea dei due papi può essere intesa come una operazione di archiviazione delle contraddizioni oppure come il delicato tentativo di una conciliazione nel mondo cattolico tra due modi di pensare e di agire.
La particolarità di questo evento è anche data dalla presenza di un Papa dimissionario che ha rotto gli schemi di una discendenza. La Chiesa cattolica realizza in un solo giorno una specie di poker di papi che può fare sorridere ma che dimostra anche la sua capacità di tenere insieme delle diversità.
francesco zaffuto
immagine – basilica di San Pietro – foto da http://it.wikipedia.org/wiki/File:Petersdom_von_Engelsburg_gesehen.jpg
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