Le due foto non le inserisco, non ho
alcuna licenza per farlo e rispetto il copyright, ma le posso ben descrivere
tanto stanno nella testa di tutti coloro che hanno guardato un telegiornale
sulla manifestazione di Parigi di domenica 11 gennaio 2015.
La prima foto è quella della piazza gremita di circa 2 milioni di
francesi, qui la descrizione diventa
semplice: amore per la libertà d’espressione, ricerca di solidarietà tra
diverse culture, condanna della violenza omicida, volontà di lottare e
speranza.
La seconda foto è quella dei leader politici
schierati insieme e qui la descrizione diventa molto complessa:
è buona cosa vedere insieme il leader
di Israele accanto al leader della Palestina, ma continuano a farsi la guerra
da 67 anni e per loro è solo un giorno di tregua;
è buona cosa vedere il leader
dell’Ucraina e poco distante il ministro della Russia, eppure tra quei due
paesi c’è uno stato di belligeranza;
è buona cosa vedere in prima fila,
accanto ad Holland, il leader della Nigeria, ma è proprio la Nigeria la più
grande vittima dell’integralismo islamico, non si sa quanti siano i limiti e le
responsabilità del suo leader e se l’Europa interverrà in suo sostegno o se
abbandonerà quello Stato al suo disfacimento;
è buona cosa vedere la nutrita
rappresentanza politica dei francesi, eppure manca una parte politica in
crescita che si va radicalizzando verso posizioni di chiusura e diffidenza
verso ogni straniero;
mancano Obama e Putin che si sono fatti
rappresentare da ministri, forse avevano qualche impedimento fisico;
manca il Marocco che non è
intervenuto nella foto perché nella manifestazione ci potevano essere immagini
blasfeme, ha voluto distinguersi dagli altri Stati arabi come se fosse uno
Stato doc in fatto di religione;
è buona cosa vedere l’Europa
fortemente rappresentata da tutti i suoi i leader europei, forse l’11 gennaio
2015 è stato un buon giorno per Europa. Però, all’Europa, occorre ricordare che i terroristi erano cittadini
francesi che non avevano più voglia di fare i francesi e preferivano essere
altro. La domanda che scaturisce da queste due foto che si sono segnate nella
nostra memoria diventa: l’Europa
riuscirà ad essere una società inclusiva almeno per i suoi cittadini o
continuerà ad espellerli dal lavoro e da una dignitosa vita sociale?
12/01/2015
francesco zaffuto