In questi giorni abbiamo assistito a una
bagarre parlamentare sulla parola fedeltà; questa parola è stata cancellata
come obbligo per le unioni civili, allo scopo di sancire una differenza tra
matrimonio eterosessuale e unione civile omosessuale.
La parola
fedeltà presuppone una promessa; ed in
qualche modo la fedeltà diventa il requisito che mantiene la promessa data; considerare insignificante la parola fedeltà per le unioni
civili è come dire: “la vostra promessa non vale”.
La promessa di fedeltà può derivare da un
contratto ma anche da una semplice stretta di mano; addirittura le norme del
codice civile hanno esteso la parola fedeltà al diritto del lavoro, l’Articolo
2105 del codice civile in materia di lavoro porta la dizione: Obbligo di fedeltà “Il prestatore di lavoro non deve trattare affari, per
conto proprio o di terzi, in concorrenza con l'imprenditore, né divulgare
notizie attinenti all'organizzazione e ai metodi di produzione dell'impresa, o
farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio.”
Certo è incredibile,
avere leggi che considerano infedeltà la concorrenza sleale, e considerano prassi ordinaria l’infedeltà nell’unioni civili.
Nella
bagarre parlamentare sulla “fedeltà” c’è stato qualcuno che ha proposto di
cancellarla dal matrimonio eterosessuale, considerandola un vecchio residuo di
maschilismo, insomma un dibattito tra ubriachi
l’ha definito Cacciari. .
Ma alla
fine del dibattito la legge c’è, ed è
uno stato di fatto: nelle unioni civili niente adozioni del figliastro e niente
fedeltà coniugale.
Le
ripercussioni di queste due scelte si avranno tutte sulla magistratura, nelle
aule dei tribunali, e saranno pane e
companatico per gli avvocati.
Il
problema dei figli lasciati per l’improvvisa
morte dell’unico genitore si presenterà e dovrà essere il giudice che dovrà
decidere. I problemi di separazioni nelle unioni di civili ci saranno e sarà un
giudice che dovrà decidere cosa significa per la legge la mancanza della parola fedeltà.
Tutto
quello che il Parlamento non ha deciso, e lasciato nel dubbio, ricadrà sui magistrati. Affollati
tribunali e scartoffie come sempre, ma tra le scartoffie vengono distrutte a
volte le vite delle persone.
Per il resto tutto rinviato a un prossimo
progetto di legge, e forse tra qualche anno se ne riparlerà.
Francesco
Zaffuto
Immagine – il capolavoro dello scultore Piero
Manzoni è, forse, simile a quello che con questa legge ha realizzato Renzi.
Qualsiasi cosa produce un artista, se ha fama ed un mercato, è sempre un’opera d’arte.
Immagine azzeccatissima per un prodotto che esala miasmi.
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