Tosi, multerebbe anche San Martino
Un’ordinanza
per vietare la carità nel centro storico
di Verona.
La
Polizia municipale procederà
a sanzionare chi sarà trovato a elargire somme in denaro ad accattoni, con
un’ammenda da un minimo di 25 a un massimo di
500 euro. Una minaccia non di poco conto per chi ha dato un euro di carità.
Il
provvedimento è stato emesso dal sindaco Flavio Tosi, per contrastare
l’incremento dell’attività di accattonaggio in città in occasione degli eventi e delle manifestazioni fieristiche in
programma a Verona fino al 14 aprile. Il
divieto riguarda tutte le aree pubbliche della città antica, l’intero
territorio della prima circoscrizione, oltre a corso Porta Nuova e via IV
Novembre. In pratica la carità viene sospesa e multata durante la fiera per evitare, durante le manifestazioni fieristiche dei
mercanti, lo sconcio visuale dei
miserabili.
Ed ecco come giustifica Tosi il suo
provvedimento:
«…
approfondite indagini della Polizia municipale hanno evidenziato che siamo in
presenza di un racket ben organizzato, che sfrutta disabili, minori e persone
anziane, che vengono accompagnati al mattino sul luogo in cui esercitare
l’accattonaggio e prelevati la sera»
Se
queste indagini erano approfondite dovevano portare ad arresti perché lo
sfruttamento è reato; evidentemente non
erano tanto approfondite, e non hanno coinvolto abbastanza gli altri organi di
polizia : si va allora nell’altra direzione,
quella di far diventare reato la carità.
Può la carità essere considerata un reato
per le leggi del nostro Stato e per la nostra Costituzione?
Può un Sindaco fare quello che gli dice
la testa?
la notizia da
foto: santino di San Martino
da
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