?????Per la massa di
disperati che sono scappati dalla guerra in Siria e che aspettano in campi di
fango, e per gli europei che temono una
invasione incontrollata, l’accordo tra UE e Turchia è un buon accordo?????
Ricaviamo da questo link
alcune note
L’intesa firmata con Ankara
lascia sul campo tante incognite: a partire dal 4 aprile chi arriverà
illegalmente in Grecia verrà riportato in Turchia singolarmente e senza
rimpatri di massa, recita l’accordo firmato a Bruxelles. Per ognuno di questi
migranti, Ankara rimanderà in Europa un siriano profugo di guerra legalmente
registrato.
Per i profughi di Idomeni al
confine con la Macedonia, l’intesa firmata prevede una redistribuzione nei
paesi europei, secondo uno schema già votato dai leader a settembre e
aggiornato con 18 mila posti in più (per un totale di oltre 70 mila posti) ma
che finora ha funzionato pochissimo e a singhiozzo. Al vertice Slovacchia e Ungheria si sono dette
contrarie. (nota: la Polonia si dice oggi contraria dopo i fatti del Belgio)
L’Italia deve attrezzarsi per essere “più
efficiente” nei controlli: prender con forza per prendere le impronte ai
migranti.
Quello con Ankara è un
accordo che si fonda sulla chiusura di fatto della rotta balcanica, con
l’auspicio che con il filtro turco possa arrivare meno gente.
In cambio, è stato promesso alla Turchia la
riapertura del dossier sull’ingresso in Ue a partire da giugno, quando
dovrebbero essere liberalizzati i visti di ingresso in Europa per i cittadini
turchi a patto però che Ankara riesca per allora a rispettare tutti i 72
parametri necessari.
Quanto ai 3 miliardi in più
chiesti da Erdogan, l’Ue promette di accelerare le procedure per dare ad Ankara
i 3 miliardi già stanziati: il raddoppio verrà deciso in base ad una verifica
dei risultati raggiunti nel 2018.
Gli appunti sopra riportati
sono stati tratti da
La Turchia
diventa una specie di portineria autoritaria per il passaggio dei migranti
verso i paesi UE. L’Europa potrà rimandare a questa portineria gli indesiderati
e che fine faranno non si sa; una volta tolti dai piedi all’Europa non importa
e il governo Erdogan ne potrà fare quello che vorrà. In cambio l’Europa, beneficata
per aver trovato un terreno per le sue espulsioni, dovrà prendersi in carica
uno stesso numero di migranti raccomandati dal governo turco. Il tutto con un costo di 6 miliardi di euro,
con la liberalizzazione degli accessi in UE per tutti i cittadini turchi, e con la riproposizione di un ingresso della
Turchia in Europa. Se si considerano,
inoltre, le ultime misure di Erdogan in
materia di libertà di stampa e l’assenza di prospettive per una pacificazione
sulla questione kurda; l’accordo non
pare un buon accordo.
Il grande
afflusso di disperati migranti che preme verso l’Europa ha origine dalle guerre
e, in questo momento, dalla grande
guerra che si sta svolgendo in Siria. La questione principale è far cessare quella guerra, e il ruolo non può essere giocato solo da Europa
e Turchia, è una questione che deve essere posta in sede Onu con l’intervento
di USA, Russia e Cina; ogni rinvio non può che aggravare il fenomeno. (f.z.)