Interventi ospitati
PASQUA DI
MORTE
di Angelo Gaccione
Milioni
di uomini, donne, vecchi e bambini vagano come fantasmi lungo i confini
d’Europa; si ammassano dietro il filo spinato degli Stati; dormono in tende e
nel fango, sopportano pioggia e freddo; soffrono fame, lutti e miseria; hanno
perso tutto: case, lavoro, studio, affetti. Muoiono in mare e nelle lunghe
traversate. Non ci sono riguardi per questi esseri umani, ma in compenso ce ne
sono moltissimi per cacciabombardieri, droni, missili, bombe ed armi di ogni
tipo. Armi che vanno a devastare e che provocano nuovi lutti, nuove miserie,
nuovi esodi.
Abbiamo scritto fino alla
noia sulle spaventose cifre che ogni anno gli Stati di tutto il mondo spendono
per le armi. Abbiamo dato le cifre, quelle fornite da loro stessi, e sono cifre
da vertigini. Queste cifre potrebbero tornare a fare di questi dannati in fuga,
di questi figli di nessuno, esseri umani. Queste cifre potrebbero garantire ai
poveri di ciascuno Stato una vita dignitosa. Queste cifre potrebbero garantire
case e acqua; pane e vestiti. Queste cifre potrebbero debellare malattie e
miseria per ognuno. E invece ogni minuto muoiono esseri umani con la stessa
velocità con cui si bruciano milioni di dollari e di euro in armamenti e in
attività militari. Con la stessa velocità con cui la speculazione finanziaria
delle Borse brucia una quantità spaventosa di denaro. Perché gli Stati che ci
governano, nessuno escluso, hanno assunto nei loro geni un carattere disumano,
e dunque apertamente nazista e criminale. Possono nella forma presentarsi come
democratici, popolari o socialisti, ma nella sostanza restano quelli che sono:
Stati disumani, e dunque criminali. E non si fermano davanti a nulla. Non si
curano di alcuna voce che si levi autorevole: neppure davanti a quella di questo
papa. Voglio ribadirlo in questa Pasqua del 2016 in cui non c’è proprio nulla
da festeggiare: voi, uomini di Stato, voi che avete retto le sorti del mondo,
non potete accampare alcuna scusa davanti alle generazioni che verranno. Voi
non potete dire, com’è successo con i campi di sterminio nazisti: Non sapevamo. Voi in questo tempo avete
visto e saputo. Avete visto tutta la vergogna che è stata consumata sotto i
vostri occhi. Una vergogna che dopo quella consumatasi durante la seconda
guerra mondiale, non ha avuto eguali nel dopoguerra in Europa. Voi, uomini di
Stato e di Governo di ogni dove, avevate il modo e le risorse per mettere fine
alla tragedia dei profughi di guerra e dei profughi di fame in fuga da un
intero continente, ma non avete voluto. Avete preferito investire milioni in
armi e non in uomini; in cacciabombardieri e non in bambini; in droni e non in
donne; in missili e non in pane; in morte e non in vita. Avete preferito
arricchire una ristretta oligarchica di mercanti di morte (quelli che papa
Francesco ha maledetto pubblicamente dalla sua finestra aperta al mondo), ma
siete rimasti sordi al grido di milioni di esseri umani. No, voi non avete
scuse. Voi avete scelto deliberatamente da che parte stare. Voi avete scelto la
morte, e in questa Pasqua non ci sarà alcuna resurrezione.
[Pubblicato sulla
prima pagina di “Odissea” in Rete in data 21 marzo 2016]
www.libertariam.blogspot.it
Un commento di Francesco Zaffuto
Penso che nel 1986 ci fu una
occasione per un cambiamento totale di rotta, la diede Gorbaciov sacrificando
la sua carriera politica e anche lo Stato che presiedeva; l’occidente non la volle cogliere, anzi si
limitò a raccogliere i rimasugli della sua sconfitta. Ora si naviga all’indietro
e sarà difficile trovare un approdo. Sarebbe necessario un movimento
internazionalista, umanitario, laico, giusto, rispettoso delle diversità, ma
sopratutto rispettoso della libertà di ogni singolo uomo e del suo diritto a
nutrirsi e vivere dignitosamente. Continuo a lottare e sperarci? Anche se temo,
per il tempo che avanti mi resta, che io non potrò vedere il traguardo.
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da google+
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Un'invettiva giusta, moderata, obiettiva questa di Angelo Gaccione. Un richiamo alla giustizia, all'umanità. Ma chi la sentirà questa voce, al di fuori di noi? E soprattutto chi cambierà rotta?
RispondiEliminaCara Ambra, scusa se mi permetto di commentare il tuo pensiero. E' vero, le nostre voci non le ascolta nessuno, ma se le nostre voci si uniscono diventano un coro che è già più diffficile zittire. La rotta la si deve cambiare. Se non la cambiamo noi saranno gli eventi a cambiarla
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