L’Accademia di Oslo assegnando il premio nobel per la Pace,
ha riconosciuto il determinato impegno di Juan Manuel Santos, presidente della
Colombia, per la pace nel suo paese, per chiudere una guerra durata più di
mezzo secolo.
Juan Manuel Santos
intende continuare la sua lotta per la pace nonostante il contraddittorio
risultato del referendum nel suo paese che ha bocciato l’accordo di pace.
La scelta di passare la parola ai colombiani fu sua; Santos
decise di indire un referendum per sancire l’accordo di pace; si rendeva conto
della portata storica dell'accordo, era convinto di vincere, ed i sondaggi
parevano confermarlo; solo le forze della destra di Alvaro Uribe spingevano per
la bocciatura dell’accordo di pace. I risultati del referendum (del 2 ottobre
2016) sono stati deludenti: una forte astensione, pari a circa il 60%; ed i
votanti si sono espressi per il no il 51,3%, e favorevoli all’accordo di pace
il 49,7%, con una differenza di appena
65 mila voti. La logica dei numeri della democrazia, questa volta, ha parlato
di continuare la guerra.
Le
dichiarazioni " a caldo" di Santos sono state: "Non mi arrendo, continuerò a ricercare le soluzioni per una pace
definitiva. "Il cessate il fuoco è bilaterale e definitivo, cercherò la
pace fino all'ultimo giorno del mio mandato". Il premio Nobel diventa
una mano a questo suo impegno.
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