non si tratta solo di un NO, si tratta di
rifiutare il pacco referendario, così come è stato confezionato; ed il
presidente emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida ha formulato due
ricorsi: uno al TAR del Lazio ed uno al
Tribunale civile di Milano sollevando la necessità del rinvio alla Corte
Costituzionale.
La motivazione centrale dell'azione riguarda il
fatto che in un unico quesito vengono sottoposti all'elettore una pluralità di
oggetti eterogenei.
Nel
ricorso al tribunale di Milano si chiede di accertare, in via d'urgenza, il
diritto dei ricorrenti a votare al referendum costituzionale «su quesiti non
eterogenei, a tutela della loro libertà di voto».
Il ricorso al Tar fa leva anch'esso sul diritto di voto «in piena libertà, come richiesto dagli articoli 1 e 48 della Costituzione, è rivolto contro il decreto di indizione del referendum medesimo, in quanto ha recato la formulazione di un unico quesito, suscettibile di un'unica risposta affermativa o negativa, pur essendo il contenuto della legge sottoposta al voto plurimo ed eterogeneo».
Per questo si chiede l'annullamento, previa sospensione, del decreto del Presidente della Repubblica di indizione del referendum e di «ogni altro atto preliminare, connesso o conseguenziale».
Il ricorso al Tar fa leva anch'esso sul diritto di voto «in piena libertà, come richiesto dagli articoli 1 e 48 della Costituzione, è rivolto contro il decreto di indizione del referendum medesimo, in quanto ha recato la formulazione di un unico quesito, suscettibile di un'unica risposta affermativa o negativa, pur essendo il contenuto della legge sottoposta al voto plurimo ed eterogeneo».
Per questo si chiede l'annullamento, previa sospensione, del decreto del Presidente della Repubblica di indizione del referendum e di «ogni altro atto preliminare, connesso o conseguenziale».
La scelta fatta da Onida sta nell’ottica
del pieno esercizio della democrazia referendaria ed è un rifiuto della logica
plebiscitaria con cui è stato istituito questo referendum. Questo blog si era
già espresso su queste motivazioni, in un post del 4 maggio 2016
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