Respinto ricorso PD - Raggi legittima come sindaco; ma il
Tribunale civile di Roma non si esprime sul contratto di Grillo, e dice che il
ricorrente non era portatore di interesse per agire in giudizio.
La I Sezione del Tribunale
Civile di Roma ha respinto il ricorso dell'avvocato Venerando Monello sia nella
parte in cui si chiedeva la nullità del contratto sia sulla conseguente
questione riguardante l'ineleggibilità della sindaca.
La domanda di ineleggibilità
della sindaca «va rigettata non ricorrendo alcuna delle ipotesi di
ineleggibilità previste dalla legge- è scritto nel dispositivo della sentenza -
né essendo ipotizzabile una interpretazione estensiva ed analogica delle
stesse». La domanda di nullità del cosiddetto contratto - il codice di
comportamento M5S - «va dichiarata inammissibile», scrivono i tre giudici, tra
l'altro perché «il ricorrente in quanto soggetto estraneo al Movimento 5 Stelle
e non sottoscrittore dell'accordo - non è portatore di un concreto interesse ad
agire, giacché dalla rimozione del vincolo non potrebbe derivarne alcun effetto
nella sua sfera giuridica».
Nei fatti il Tribunale di
Roma non si è espresso sugli effetti del contratto stesso ed ha detto che un
ricorso sulla nullità o meno del contratto lo possono fare gli attori che hanno
firmato il contratto. Di conseguenza:
quando Grillo (garante del movimento) chiederà la megamulta a qualcuno
degli eletti, che hanno cambiato casacca, e non riceverà la somma pattuita; potrà rivolgersi a un Tribunale e in quel
momento verrà fuori il responso su nullità o attuabilità del contratto.
(in questo blog l’argomento
fu affrontato circa tre anni fa)
http://crisidopolacrisi.blogspot.it/2014/03/il-dentro-e-il-fuori-di-grillo.html
Per i post recenti o in evidenza di Crisi dopo la crisi vai all’Home page
Per i post recenti o in evidenza di Crisi dopo la crisi vai all’Home page
Nessun commento:
Posta un commento