I governi sembrano arrendersi alla speculazione
Le borse continuano a scivolare sommando dati negativi dai primi giorni di maggio, la stessa risposta dei governi europei in aiuto della Grecia ha fatto sollevare le borse solo per un paio di giorni e poi è ripresa la caduta.
Le borse continuano a scivolare sommando dati negativi dai primi giorni di maggio, la stessa risposta dei governi europei in aiuto della Grecia ha fatto sollevare le borse solo per un paio di giorni e poi è ripresa la caduta.
La caduta investe non solo l’Euro e titoli di bancari, ma globalmente tutti i titoli: vengono trascinati al ribasso Fiat, Mondadori, Enel, Eni, titoli che nei mesi precedenti avevano avuto una costante ripresa.
Le borse hanno riportato le quotazioni al marzo del 2009, quando erano al massimo le preoccupazioni per la crisi mondiale. Un’ondata di speculazioni al ribasso; l’imperativo della speculazione al momento è vendere tanto si può riacquistare tra qualche giorno a prezzo più basso.
La scommessa sul disastro del mondo dei grandi finanzieri non è ancora cessata; si sentono forti e in borsa comandano ancora loro, con le loro società di rating addomesticate, con i contratti sui derivati che non hanno subito modificazioni, con le vendite allo scoperto ancora possibili (visto che l’azione della Merkel ha riguardato solo pochi titoli e non sono corsi in aiuto della statista tedesca gli altri governi).
Obama è lontano, la sua promessa di aggiustare i difetti del capitalismo ha fatto plaf..; dopo avere speso un patrimonio per aiutare le banche americane in crisi non ha avuto il coraggio di affrontare una regolamentazione delle borse. Due G20, altri G8 e G7 per non combinare un accidenti di niente.
La speculazione finanziaria è più forte dei governi, i governi hanno tutti paura di essere ricattati sul debito pubblico , fanno manovre per presentarsi “probi” alla speculazione internazionale. Anche la stessa manovra finanziaria italiana è un’accozzaglia di piccoli tagli per dire ai grandi finanzieri: “continuate a fare i buoni con i nostri bond”. Certo le operazioni di contenimento del debito sono necessarie ma, se non vengono collegate con coraggiose riforme della borsa e del sistema bancario, possono solo diventare un giro tortuoso. I Governi pare che stiano a secco di idee, dopo avere continuamente scartato qualche possibilità di aggredire la speculazione, navigano a vista.
25/maggio/2010 francesco zaffuto
La scommessa sul disastro del mondo dei grandi finanzieri non è ancora cessata; si sentono forti e in borsa comandano ancora loro, con le loro società di rating addomesticate, con i contratti sui derivati che non hanno subito modificazioni, con le vendite allo scoperto ancora possibili (visto che l’azione della Merkel ha riguardato solo pochi titoli e non sono corsi in aiuto della statista tedesca gli altri governi).
Obama è lontano, la sua promessa di aggiustare i difetti del capitalismo ha fatto plaf..; dopo avere speso un patrimonio per aiutare le banche americane in crisi non ha avuto il coraggio di affrontare una regolamentazione delle borse. Due G20, altri G8 e G7 per non combinare un accidenti di niente.
La speculazione finanziaria è più forte dei governi, i governi hanno tutti paura di essere ricattati sul debito pubblico , fanno manovre per presentarsi “probi” alla speculazione internazionale. Anche la stessa manovra finanziaria italiana è un’accozzaglia di piccoli tagli per dire ai grandi finanzieri: “continuate a fare i buoni con i nostri bond”. Certo le operazioni di contenimento del debito sono necessarie ma, se non vengono collegate con coraggiose riforme della borsa e del sistema bancario, possono solo diventare un giro tortuoso. I Governi pare che stiano a secco di idee, dopo avere continuamente scartato qualche possibilità di aggredire la speculazione, navigano a vista.
25/maggio/2010 francesco zaffuto
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concordo con la tua analisi, ormai i fondamentali non vengono + guardati e anche aziende che stanno operando in modo egregio sul mercato di riferimento sono in balia delle speculazioni di pochi
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