La vendita allo scoperto di titoli obbligazionari e azionari in realtà non è una vendita di titoli , si tratta nei fatti di una scommessa sulla caduta dei titoli venduti nel breve tempo.
I titoli al momento della vendita non sono realmente posseduti e la vendita i n realtà la si riesce a fare perché c’è una specie di compare: un broker (o banca che garantisce che le azioni ci saranno). Se le previsioni sul ribasso si verificheranno lo scommettitore otterrà un guadagno per le differenze, se il ribasso non si verifica lo scommettitore avrà una perdita per le differenze. Intanto forti quantitativi di vendite allo scoperto generano un effetto di trascinamento in caduta dei titoli ed è molto probabile che il ribasso si venga a verificare.
La Merkel ha in qualche modo visto giusto sulla particolare pericolosità delle vendite allo scoperto in questo momento ed ha annunciato di vietarle sui titoli delle dieci principali istituzioni finanziarie tedesche, tra cui Allianz e Deutsche Bank, a partire dalla mezzanotte di martedì. Si è scatenato così un mercoledì nero per tutte le borse europee. Vendite a raffica antiMerkel da parte di tutti gli speculatori per far pressione sugli altri Stati a non seguire la cancelliera tedesca.
Le Borse europee hanno bruciato 144 miliardi di euro di capitalizzazione: a Milano il Ftse Mib ha perso il 3,45%, Londra e Parigi hanno chiuso in ribasso del 2,81% e del 2.92%. L'unica in controtendenza è stata Atene con le autorità greche che hanno provveduto al pagamento di 8,5 miliardi di euro di scadenze legate ai titoli di stato: +0,87%. Francoforte -2,72% - Madrid -2,61% - Amsterdam -2,89% - Stoccolma -3,13% - Zurigo -1,49% - Lisbona -1,92% - Dublino -4,17%.
E’ evidente che sul piano delle regole in borsa sono necessarie misure di tipo internazionale capaci di bloccare i flussi speculativi a livello mondiale, se la Germania viene lasciata da sola su queste misure, le stesse misure si riveleranno inefficaci.
Intanto, la decisione è stata criticata dalla Francia che ha accusato la Germania di non aver concordato la sua decisione con altri Paesi europei; solo un plauso è arrivato dalla Commissione europea che per voce del presidente Barroso, ha fatto sapere di essere d’accordo con la Germania sulla necessità di frenare l’abuso delle vendite allo scoperto.
Altro che abuso, le vendite allo scoperto dovrebbero essere proibite in tutte le borse del mondo, i mercati mondiali vanno ricondotti a contrattazioni reali e non a fittizie scommesse da casinò, solo in questo modo si possono diminuire le pericolose e spericolate operazioni a ribasso.
Un tempo si teorizzava il beneficio delle vendite e degli acquisti allo scoperto perché si sosteneva che in questo modo si poteva permettere la presenza della speculazione in borsa, speculazione che tendeva a fare diventare fluidi i mercati finanziari con una costante presenza di domanda e di offerta. Un tempo veniva addirittura consentito perfino la possibilità di effettuare speculazioni all’interno del mese borsistico e gli speculatori avevano tutto il tempo di fare le loro speculazioni con il massimo comodo. Ma oggi i mercati mondiali non soffrono certo per la mancanza di speculatori ma per eccesso di speculatori, per una costante presenza di capitale finanziario mobile non investito che si muove come un magma incontrollato. Gli Stati debbono prendere il coraggio di regolamentare le borse riportandole a reali investimenti, non è necessario un fluido fittizio. Chi ha azioni e titoli, li venda pure ma solo se realmente li possiede con effettivi atti di proprietà.
La comunità internazionale degli Stati deve intervenire per una nuova e moderna regolamentazione delle borse; la proibizione delle vendite allo scoperto e la eliminazione di tanti contratti derivati porterebbero i mercati verso processi di investimento sul medio periodo invece di lasciarli ancorati alla speculazione quotidiana.
I nostri “statisti” avranno il coraggio di scontentare alcuni compari con cui spesso cenano insieme?
19/05/2010 francesco zaffuto
La Merkel ha in qualche modo visto giusto sulla particolare pericolosità delle vendite allo scoperto in questo momento ed ha annunciato di vietarle sui titoli delle dieci principali istituzioni finanziarie tedesche, tra cui Allianz e Deutsche Bank, a partire dalla mezzanotte di martedì. Si è scatenato così un mercoledì nero per tutte le borse europee. Vendite a raffica antiMerkel da parte di tutti gli speculatori per far pressione sugli altri Stati a non seguire la cancelliera tedesca.
Le Borse europee hanno bruciato 144 miliardi di euro di capitalizzazione: a Milano il Ftse Mib ha perso il 3,45%, Londra e Parigi hanno chiuso in ribasso del 2,81% e del 2.92%. L'unica in controtendenza è stata Atene con le autorità greche che hanno provveduto al pagamento di 8,5 miliardi di euro di scadenze legate ai titoli di stato: +0,87%. Francoforte -2,72% - Madrid -2,61% - Amsterdam -2,89% - Stoccolma -3,13% - Zurigo -1,49% - Lisbona -1,92% - Dublino -4,17%.
E’ evidente che sul piano delle regole in borsa sono necessarie misure di tipo internazionale capaci di bloccare i flussi speculativi a livello mondiale, se la Germania viene lasciata da sola su queste misure, le stesse misure si riveleranno inefficaci.
Intanto, la decisione è stata criticata dalla Francia che ha accusato la Germania di non aver concordato la sua decisione con altri Paesi europei; solo un plauso è arrivato dalla Commissione europea che per voce del presidente Barroso, ha fatto sapere di essere d’accordo con la Germania sulla necessità di frenare l’abuso delle vendite allo scoperto.
Altro che abuso, le vendite allo scoperto dovrebbero essere proibite in tutte le borse del mondo, i mercati mondiali vanno ricondotti a contrattazioni reali e non a fittizie scommesse da casinò, solo in questo modo si possono diminuire le pericolose e spericolate operazioni a ribasso.
Un tempo si teorizzava il beneficio delle vendite e degli acquisti allo scoperto perché si sosteneva che in questo modo si poteva permettere la presenza della speculazione in borsa, speculazione che tendeva a fare diventare fluidi i mercati finanziari con una costante presenza di domanda e di offerta. Un tempo veniva addirittura consentito perfino la possibilità di effettuare speculazioni all’interno del mese borsistico e gli speculatori avevano tutto il tempo di fare le loro speculazioni con il massimo comodo. Ma oggi i mercati mondiali non soffrono certo per la mancanza di speculatori ma per eccesso di speculatori, per una costante presenza di capitale finanziario mobile non investito che si muove come un magma incontrollato. Gli Stati debbono prendere il coraggio di regolamentare le borse riportandole a reali investimenti, non è necessario un fluido fittizio. Chi ha azioni e titoli, li venda pure ma solo se realmente li possiede con effettivi atti di proprietà.
La comunità internazionale degli Stati deve intervenire per una nuova e moderna regolamentazione delle borse; la proibizione delle vendite allo scoperto e la eliminazione di tanti contratti derivati porterebbero i mercati verso processi di investimento sul medio periodo invece di lasciarli ancorati alla speculazione quotidiana.
I nostri “statisti” avranno il coraggio di scontentare alcuni compari con cui spesso cenano insieme?
19/05/2010 francesco zaffuto
immagine: Totò e la classica vendita della Fontana di Trevi
qualche link per orientarsi sul problema
Gentile sig.Zaffiro,
RispondiEliminala ringraziamo per il suo intervento su www.finance-up.info. Le sue argomentazioni non fanno una grinza, e ci fa piacere vedere che ci sono persone intellettualmente capaci ed oneste che sposano la nostra filosofia e denunciano abusi come facciamo da mesi.
Purtroppo sembra che per motivi tecnici il suo commento risulti un po' troppo lungo ed il server lo rifiuta. Qualora volesse lasciare nuovamente dei commenti è il benvenuto (magari può commentare in 2 fasi diverse diminuendo l'ampiezza). Cordiali Saluti.
Finance Up
ringrazio per l0attenzione, ho provato a reinserire il commento riducendolo al massimo
RispondiEliminacordiali saluti francesco zaffuto