Possiamo immaginarci per un attimo: cosa potrebbe accadere se un incidente simile a quello del Golfo del Messico avvenisse nel Mediterraneo ?
Eppure c’è chi trivella nel Mediterraneo, vicino l’Italia, con autorizzazioni concesse dal Governo italiano, vicino l’isola d’Elba nel Tirreno e vicino le isole Tremiti nell’Adriatico.
Una interessante inchiesta di LUIGI CARLETTI del 18 giugno2010 pubblicata su Repubblica mette a nudo la corsa italiana al greggio.
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/06/18/news/trivelle_italia-4937699/?ref=HREC1-3
I dati diffusi da Greenpeace
http://www.greenpeace.org/italy/news/trivellazioni-permessi
Ancora oggi 18 giugno il petrolio fuoriesce invadendo le acque del Golfo del Messico, tutte le soluzioni fino ad ora messe a punto hanno fallito nel compito di fermare la marea nera, le chiazze di petrolio minacciano le coste cubane. Si rivela in modo evidente che le trivellazioni in mar
e sono pericolose, e non è cosa semplice provvedere con immediatezza con tappi e campane.
Una fuoriuscita di greggio nel Mediterraneo, simile a quella del Golfo del Messico , metterebbe a k.o. diversi paesi europei e del nord Africa, distruggerebbe le risorse ittiche, sarebbe difficilmente superabile per le caratteristiche del nostro mare.
Confiniamo con l’oceano Atlantico solo per lo stretto di Gibilterra, il Mediterraneo è un grande mare chiuso con un equilibrio vitale interno.
Per le trivellazioni nel Mediterraneo non può bastare l’interesse di una società petrolifera privata e neanche l’autorizzazione di singoli stati.
Le trivellazioni nel Mediterraneo dovrebbero essere drasticamente proibite.
Quando ne cominceranno a parlare i nostri governanti europei?
18/06/10 francesco zaffuto
nuovo post
Prestigiacomo, no trivellazioni fino a 5 miglia
d'accordissimo con te: proibire assolutamente le trivellazioni, soprattutto nell'Adriatico, ma non solo per la particolare conformazione dei nostri mari.
RispondiEliminanon capisco perchè non si punti definitivamente sul solare in italia visto quante ore di sole abbiamo all'anno.
Beh il problema è il dio denaro... Questi se ne sbattono fondamentalmente di tutto quello che potrebbe accadere... Se sono cose probabili le trasformano in sicuramente improbabili, e se sono certe fingono di non vederle. L'importante è lucrare. Finchè ci sarà una sola goccia di oro nero, saremo sempre nella merda totale. (mi scuso per i toni forti, ma quando girano girano)
RispondiEliminaSì, la cosa fa paura, ma..è ora di subire anche noi qualche trivellazione siccome viviamo in un certo modo grazie al petrolio (e al gas degli oligarchi russi) che è in pratica un nostro schiavo ed è ingiusto che arrivi da lontano.
RispondiEliminaSe questa società si regge su cose non tanto belle, pulite e profumate, è ora che gliene vengano sbattute in faccia.
Le trivellazioni in mare vanno abbandonate, il danno possibile è superiore ad ogni beneficio. Il mare è una ricchezza, capace di dare alimento e vita, sono tante le attività economiche che dipendono dal mare, la prepotenza di pochi capitalisti va limitata. La politica e la cultura hanno il dovere di indirizzare le scelte economiche. L'ottica di chi opera in campo economico è l'immediatezza del profitto; l'economico non va oltre la punta del suo naso, ed è anche logico che sia così. Solo una visione più complessiva può essere di guida all'economico. Il periodo storico che stiamo attraversando è dominato solo dall'immediatezza delle scelte economiche, il mondo politico segue quello economico e quello culturale stenta ad avere una sua autonomia. Eppure nel mondo culturale c'è una certa vivacità, voglia di autonomia e capacità di alzare la voce; penso ad organismi come Greepeace .... e alle tante voci libere di milioni di blog. C'è una necessità di centrare i punti del dibattito e di annodare fili di rapporti e forse si potrà costruire un tessuto culturale capace di incidere. Saluti francesco
RispondiElimina