venerdì 24 settembre 2010

Ora, dove la speranza?


La pena

Da qualche parte del mio paese
nelle città anneritee
in campi di fango
c’è chi parla della giustizia come morte

Sento lo stridio dei denti
che allontana la pietà per l’ innocente boia

Non mi resta che cercare una fascia nera
un crisantemo bianco
e cancellarmi

Teresa Lewis è stata uccisa dalla giustizia U.S.A. in Virginia – 23/09/10 ore 21,13 – 0ra italiana 3,13 .
Ieri avevo inserito un post dal titolo: spero che oggi non accada

Ora, dove la speranza?

C’erano una trentina di americani fuori dal carcere a manifestare contro l’esecuzione, su uno dei cartelli c'era scritto: 'Perche' uccidiamo persone che hanno ucciso altre persone per insegnare che uccidere e' sbagliato?'.

La speranza è in questi pochi americani.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/09/22/visualizza_new.html_1760416169.html

il fatto

La Lewis, 41 anni, era stata ritenuta colpevole di aver organizzato l’omicidio del marito e del figliastro nell’ottobre 2002 per incassare i soldi di una polizza sulla vita. Per l’accusa aveva assoldato due sicari, offrendogli in cambio denaro e favori sessuali, a cui ha aperto la porta di casa il giorno degli omicidi. Per la difesa la difesa la donna sarebbe stata affetta da ritardi mentali e sarebbe stata manipolata dagli assassini.
I suoi avvocati evidenziavano che gli assassini materiali avevano ricevuto una condanna all’ergastolo. Uno di essi, Matthew Shallenberg, dalla prigione aveva sostenuto di essere stato lui l’architetto dei delitti e di aver manipolato la Lewis. Shallenberg si è suicidato in carcere nel 2006. Teresa Lewis non aveva mai negato di essere stata la mandante dell'omicidio del marito e del figlio del marito. Con la sua fragile mente aveva ammesso le sue colpe e chiesto in qualche modo perdono, ma ciò, dal punto di vista giudiziario, aveva solo aggravato la sua posizione.

LA PENA DI MORTE IN U.S.A.

Dopo una sospensione dal 1972 al 1976, gli USA hanno ricominciato ad applicare la pena di morte.

Ecco due link con notizie approfondite sul percorso della pena di morte in USA.

http://politiche.wordpress.com/2009/01/09/osservatorio-pena-di-morte-usa-le-morti-docili/

http://win.agliincrocideiventi.it/Anno4/gennaio2006/appunti_sulla_storia_della_pena.htm


E ORA IN IRAN?

Cosa potrà accadere ora a Sakineh? Se i giudici iraniani imiteranno quelli americani il risultato è prevedibile.

24/09/10 francesco zaffuto


immagine - crisantemi bianchi


nota descrittiva dell'immagine per disabili visivi
foto che riproduce alcuni crisantemi bianchi su un fondo scuro, i crisantemi sono nel massimo della loro fioritura ed esprimono tutta la loro corposità insieme alla loro morbidezza

4 commenti:

  1. Anche se poi non ha nessun potere l'Onu dovrebbe organizzare una generalizzata moratoria sulla pena di morte nel mondo, e poi stilare la lista nera di tutti quegli Stati che non vi aderiscono.

    RispondiElimina
  2. Ieri l'avrei giurato che gli assassini non si sarebbero fermati; e gli iraniani non saranno da meno, purtroppo.
    Se le tue speranze per un futuro meno bestiale contano su quella trentina di persone che manifestavano contro, temo siano pressoché inesistenti.
    Che schifo di mondo!

    RispondiElimina
  3. Caro Francesco, molte parole oggi per definire un senso di colpa collettivo, che però non modifica molto, purtroppo...ed allora capisco il tuo: "Ora, dove la speranza?" e confido che sia anche dentro di noi, nel nostro sdegno, anche se così inutile di fronte all'arroganza del potere...dei poteri.
    Certo trenta americani non fanno opinione, fanno a malapena sdegno...eppure c'erano, nonostante che il mondo paia andare in senso opposto, loro c'erano.

    Un abbraccione :)
    Namastè

    RispondiElimina
  4. @ a gattonero e @ a rosa
    sì, in quella trentina ci stiamo anche noi. E' un numero che ci accomuna tutti, anche noi tanto lontani dalla Virginia e ...vinceremo...la luce della coscenza è necessaria all'evoluzione dell'uomo... quando? non so
    a @ Alberto
    concordo, l'ONU è un organismo debole ma essenziale, qualche passo è stato fatto ed occorre continuare; ma occorre attenzione per non creare fratture, la vecchia Società delle Nazioni fallì e ci portò alla guerra. Una grande battaglia culturale internazionale si deve in qualche modo affiancare all'operare dell'ONU.
    saluti

    RispondiElimina