venerdì 4 febbraio 2011

GENERALI LAUREATI A FINE CARRIERA


Il senatore Luigi Ramponi, senatore del Pdl , ha presentato un disegno di legge per assegnare a 170 generali in pensione una Laurea alla Carriera. Il senatore è un ex Generale ed è ovviamente sensibile a questo problema.
Questa bella notizia l’ho appresa dal Corriere della Sera di giovedì 03 febbraio . Il Senatore (del partito di Berlusconi) spiega che trattasi di un problema di giustizia: chi sta facendo carriera oggi riesce a farsi riconoscere esami delle Accademie militari e crediti per servizio e poi con pochi esami può prendere la laurea; i poveri generali pensionati non riescono a fruire di questa possibilità, allora la luminosa idea di laurearli per fine carriera, una sorta di honoris causa di Stato. L’operazione non è ancora andata a buon fine; ma chissà .
Cosa possono farsene di questa laurea generali? Forse per non sentirsi a disagio quando il posteggiatore di turno dà indicazioni del tipo: “venga avanti dottò, stia attento dottò…”. Ma il senatore Ramponi non ha dubbi: è una questione di onore. D’altronde con ufficiali e sottoufficiali che saltano a pie pari esami e riescono a laurearsi, e con le università che distribuiscono lauree ad honoris ad ogni uomo famoso, i generali rischiano la depressione: “essere o non essere meno di Valentino Rossi” si ripetono nelle notti insonni.
La laurea non è il riconoscimento di un particolare valore, è il riconoscimento di uno studio, non può assimilarsi con il riconoscimento nel lavoro che ha già altri riconoscimenti ( primo tra tutti l’adeguato stipendio); le stesse lauree in honoris causa dovrebbero tenere presente la ricerca e non lo spettacolo propagandistico delle università che le concedono. Tutti i laureati che si sono dedicati ad anni di studio senza alcuna remunerazione oltre al danno subiscono la beffa. Nel nostro allegro paese dove i laureati spesso restano disoccupati o fanno lavori precari tutte queste operazioni fanno venire il voltastomaco.
03/02/11 francesco zaffuto
.
Immagine – il Generale Napoleone Bonaparte – di Paul Delaroche - ben paffuto e con l’occhio furbo - non aveva problemi di laurea.

4 commenti:

  1. La casta dei generali concorre a migliorarsi con l'aiuto delle altre caste. Gli viene naturale.

    RispondiElimina
  2. Voltastomaco è la parola giusta: nel vedere lauree regalate a motociclisti e presentatori televisivi, fior di scienziati disoccupati dovrebbero chiedere di "dislaurearsi" dishonoris causa!!

    Quanto ai granmaiali dell'esercito, sotto naia ne conobbi due: un invasato che convocò un'adunata straordinaria di due ore sotto il sole cocente del dopopranzo (due o tre svenuti come pere) solo perché una recluta non l'aveva salutato per benino ("Ho visto un battaglione MOLLE!", gridava come un ossesso quel vecchio pezzo di *****);
    e un altro che veniva in ispezione "straordinaria" un giorno sì e l'altro no perché nella nostra caserma si mangiava bene, e mesi dopo lessi che era stato denunciato dalla moglie perché la obbligava a strane porcherie sotto minaccia della pistola d'ordinanza...
    Dargli la laurea? Be', nel paese del cepu direi che non fa una grinza!

    RispondiElimina
  3. Concordo con questa visuale che del resto è in linea con l'attuale sistema di premiare a prescindere l'anzianità e la posizione sociale non calcolando il merito e le capacità.

    RispondiElimina
  4. Ma non potrebbero laurearsi "normalmente", visto che lavorano 6 ore al giorno e quasi 2 mesi di ferie?In più gli danno anche le "150 ore" pagate da tutti noi. Tanti dipendenti pubblici l'hanno fatta, in parte a spese di tutti. Loro no, la vogliono senza studiare.

    RispondiElimina