Si sono concluse le elezioni amministrative, ci sono stati dei cambiamenti notevoli, si sono avvicendate componenti politiche, si prevedono scossoni sul piano del governo nazionale, ma da domani chi è stato eletto si deve confrontare con il governo della propria città.
Il governo della città non è piantare qualche aiuola per abbellirla e neanche organizzare eventi per cullarla. Governo della città significa avere cura prioritariamente che la merda che la città produce non soffochi la città e i suoi abitanti, quindi governo della città significa affrontare con i propri mezzi: rete fognaria, acqua, raccolta delle immondizia, igiene e sicurezza. Queste priorità debbono essere assicurate da chi governa la città indipendentemente dal suo orientamento politico (destra o sinistra in questo caso non importa).
Il voto di Napoli è esemplare; la città si è ribellata a tutte le componenti politiche che precedentemente hanno governato perché non hanno avuto cura delle priorità, si è affidata ad un uomo che dice di volere tagliare con il passato, è pronta a seguirlo; il fallimento di quest’uomo sarebbe la catastrofe per questa città, potrebbe cadere in una depressione sociale senza precedenti i cui effetti potrebbero essere la totale perdita di fiducia nella legalità.
L’altra grande città, Milano, che passa nelle mani di un nuovo sindaco, per gli aspetti prioritari apparentemente funziona; ma la raccolta differenziata a Milano non è pienamente decollata, lo scarico delle acque reflue grava in parte a danno dei fiumi, il livello di inquinamento dell’aria è estremamente elevato; e infine Milano, nel recente passato, non ha lavorato solo con mezzi propri ma si è lanciata in pericolose operazioni bancarie su titoli fortemente speculativi. Avere chiarezza su quanto ammonta il debito di Milano lasciato dalla passata amministrazione e informare i cittadini è una delle prime cose da fare per quantificare le risorse.
Ma i sindaci che arrivano al governo della città perché eletti all’insegna della Sinistra hanno un gravame in più, debbono avere cura della questione sociale: pane, lavoro, alloggi. Certo potranno scaricare le responsabilità sul governo nazionale per le sue inadempienze, ma per quello che sono i loro poteri locali debbono intervenire. Nulla osta al fatto che il comune possa intervenire nella costruzione di alloggi popolari, che possa intervenire in aiuto di situazioni di indigenza dei cittadini, che possa intervenire in aiuto della ricerca del lavoro, che possa promuovere servizi pubblici utili anche al fine di aumentare l’occupazione. La stessa richiesta di autonomia per affrontare meglio la questione sociale darebbe al cosiddetto federalismo una veste umana e solidale.
31/05/11 francesco zaffuto
Il governo della città non è piantare qualche aiuola per abbellirla e neanche organizzare eventi per cullarla. Governo della città significa avere cura prioritariamente che la merda che la città produce non soffochi la città e i suoi abitanti, quindi governo della città significa affrontare con i propri mezzi: rete fognaria, acqua, raccolta delle immondizia, igiene e sicurezza. Queste priorità debbono essere assicurate da chi governa la città indipendentemente dal suo orientamento politico (destra o sinistra in questo caso non importa).
Il voto di Napoli è esemplare; la città si è ribellata a tutte le componenti politiche che precedentemente hanno governato perché non hanno avuto cura delle priorità, si è affidata ad un uomo che dice di volere tagliare con il passato, è pronta a seguirlo; il fallimento di quest’uomo sarebbe la catastrofe per questa città, potrebbe cadere in una depressione sociale senza precedenti i cui effetti potrebbero essere la totale perdita di fiducia nella legalità.
L’altra grande città, Milano, che passa nelle mani di un nuovo sindaco, per gli aspetti prioritari apparentemente funziona; ma la raccolta differenziata a Milano non è pienamente decollata, lo scarico delle acque reflue grava in parte a danno dei fiumi, il livello di inquinamento dell’aria è estremamente elevato; e infine Milano, nel recente passato, non ha lavorato solo con mezzi propri ma si è lanciata in pericolose operazioni bancarie su titoli fortemente speculativi. Avere chiarezza su quanto ammonta il debito di Milano lasciato dalla passata amministrazione e informare i cittadini è una delle prime cose da fare per quantificare le risorse.
Ma i sindaci che arrivano al governo della città perché eletti all’insegna della Sinistra hanno un gravame in più, debbono avere cura della questione sociale: pane, lavoro, alloggi. Certo potranno scaricare le responsabilità sul governo nazionale per le sue inadempienze, ma per quello che sono i loro poteri locali debbono intervenire. Nulla osta al fatto che il comune possa intervenire nella costruzione di alloggi popolari, che possa intervenire in aiuto di situazioni di indigenza dei cittadini, che possa intervenire in aiuto della ricerca del lavoro, che possa promuovere servizi pubblici utili anche al fine di aumentare l’occupazione. La stessa richiesta di autonomia per affrontare meglio la questione sociale darebbe al cosiddetto federalismo una veste umana e solidale.
31/05/11 francesco zaffuto
Immagine – “I dannati: dannato dal peso del paese” © illustrazione grafica di Dafne Zaffutonota descrittiva dell'immagine per disabili visiviUn uomo, avvolto in un mantello, avanza gravemente appoggiandosi a un bastone, sopra le sue spalle il peso di un paese ordinato; la sua figura è come indistinta dal paese che si porta addosso e i suoi capelli sono le cime di monti che circondano il paese.
Se i buoni propositi si amalgheranno con persone oneste si potrà ottenere qualche risultato, in caso contrario la vedo dura. Buoni propositi a tutti.
RispondiEliminaInfatti, ora si apre un'altra partita, forse ancora più dura.
RispondiEliminaMilano e Napoli hanno certamente arretrati enormi. C'è da sperare che tutto questo lavoro che graverà sui nuovi sindaci non li scoraggi, ma si mettano di impegno, senza scaricare sulle amministrazioni passate, come fanno sempre i neo-eletti.
RispondiEliminaComplimenti a Daphne per l'illustrazione meravigliosa.
Ciao,
Lara