Mio padre mi parlava di Napoli come di una città meravigliosa, c’era andato a fare il militare di leva agli inizi del novecento. Io ci passai negli anni settanta, non riuscii a trovare le cose che mi aveva descritto, ma era ancora una bella città. Oggi penso che Napoli la descrive bene nella sua canzone Pino Daniele con la frase “… è una carta sporca e nisciuno se ne importa …”
http://www.youtube.com/watch?v=jWzI4ak3XCU
Dopo questa ultima tornata di elezioni ci sono stati tanti commenti ma è difficile orientarsi; il dato di Napoli non è confrontabile con nessun dato elettorale delle altre città italiane. Per mesi e mesi la città è stata assediata dall’immondizia e dalle esalazioni di odori insopportabili, i napoletani che con rabbia sono andati a votare avevano il cuore in gola, i napoletani che con rabbia non sono andati a votare avevano il cuore in gola.
Il risultato pare inaspettato, ma l’affermazione di De Magistris non è una sorpresa; molti Napoletani che in passato avevano votato a sinistra volevano punire, indipendentemente dai nuovi nomi proposti, quella incapacità della “vecchia sinistra” di affrontare i problemi di Napoli senza cadere nelle mani di Berlusconi. Penso che De Magistris possa farcela a vincere le elezioni, anche se ha un’aria poco simpatica, forse ce la farà proprio perché ha un’aria poco simpatica da duro dell’ O. K. Corral. Mi auguro che possa farcela perché De Magistris pone tra suoi obbiettivi quello del riciclaggio dei rifiuti mentre Lettieri pare protendere verso vecchie soluzioni.
Ma il problema Napoli sta tutto nel dopo elezioni e nella partecipazione complessiva dei cittadini napoletani alla cosa pubblica. Per avviare la raccolta differenziata e il riciclaggio dei rifiuti a Napoli è necessario imporre comportamenti con piani ben precisi e con sanzioni puntuali. La raccolta rifiuti va tolta ai privati per un motivo di sicurezza (le aziende private sono più facilmente prese di mira dalla camorra) e va posta in capo a una sola azienda legata alla responsabilità del Sindaco. Chi lavora nella raccolta dei rifiuti deve essere inquadrato in un contratto di responsabilità per servizi essenziali simile a quello della Polizia (pagato regolarmente, con limiti all’esercizio del diritto di sciopero). Il problema rifiuti a Napoli è risolvibile, e dalla sua soluzione si può anche avere un alleggerimento del problema lavoro, ma dopo le elezioni debbono contribuire tutti: sinistra, destra e astenuti. Va ridata a Napoli la bellezza.
18/05/11 francesco zaffuto
Immagine – una vecchia cartolina di Napoli e del suo golfo
http://www.youtube.com/watch?v=jWzI4ak3XCU
Dopo questa ultima tornata di elezioni ci sono stati tanti commenti ma è difficile orientarsi; il dato di Napoli non è confrontabile con nessun dato elettorale delle altre città italiane. Per mesi e mesi la città è stata assediata dall’immondizia e dalle esalazioni di odori insopportabili, i napoletani che con rabbia sono andati a votare avevano il cuore in gola, i napoletani che con rabbia non sono andati a votare avevano il cuore in gola.
Il risultato pare inaspettato, ma l’affermazione di De Magistris non è una sorpresa; molti Napoletani che in passato avevano votato a sinistra volevano punire, indipendentemente dai nuovi nomi proposti, quella incapacità della “vecchia sinistra” di affrontare i problemi di Napoli senza cadere nelle mani di Berlusconi. Penso che De Magistris possa farcela a vincere le elezioni, anche se ha un’aria poco simpatica, forse ce la farà proprio perché ha un’aria poco simpatica da duro dell’ O. K. Corral. Mi auguro che possa farcela perché De Magistris pone tra suoi obbiettivi quello del riciclaggio dei rifiuti mentre Lettieri pare protendere verso vecchie soluzioni.
Ma il problema Napoli sta tutto nel dopo elezioni e nella partecipazione complessiva dei cittadini napoletani alla cosa pubblica. Per avviare la raccolta differenziata e il riciclaggio dei rifiuti a Napoli è necessario imporre comportamenti con piani ben precisi e con sanzioni puntuali. La raccolta rifiuti va tolta ai privati per un motivo di sicurezza (le aziende private sono più facilmente prese di mira dalla camorra) e va posta in capo a una sola azienda legata alla responsabilità del Sindaco. Chi lavora nella raccolta dei rifiuti deve essere inquadrato in un contratto di responsabilità per servizi essenziali simile a quello della Polizia (pagato regolarmente, con limiti all’esercizio del diritto di sciopero). Il problema rifiuti a Napoli è risolvibile, e dalla sua soluzione si può anche avere un alleggerimento del problema lavoro, ma dopo le elezioni debbono contribuire tutti: sinistra, destra e astenuti. Va ridata a Napoli la bellezza.
18/05/11 francesco zaffuto
Immagine – una vecchia cartolina di Napoli e del suo golfo
Un bellissimo post Francesco che mette Napoli nella sua dimensione di oggi. Purtroppo non c'è solo il sole e il mare, ci sono più di 2 milioni di persone che vivono a Napoli e sono stufi di questa situazione. Giustamente poni l'accento sulla partecipazione e credo sia davvero l'unica soluzione. Partecipazione è il contrario della rassegnazione e per troppo tempo la gente si era rassegnata.
RispondiEliminaA presto
Lorenzo
Conosco Napoli e hinterland per svariati motivi e al di là degli eventi da te esposti il grande problema è la camorra, che a dispetto di Gomorra è molto più radicata ed esplosiva. Talmente radicata che "culturalmente" viene tramandata come esempio o spauracchio a cui far riferimento. La situazione socioeconomica ne fa proliferare le fila e per stroncarla non basta la repressione ci vorrebbe un piano a medio lungo termine per coinvolgere tutte le figure istituzionali e famigliari...potrebbe esser una gran bella città!!!
RispondiEliminaa Lorenzo,
RispondiEliminasperiamo in uno scatto di "orgoglio", ma di un orgoglio consepevole della necessaria faticosa partecipazione quotidiana.
ciao
a mark,
RispondiEliminapenso proprio che tu hai ragione sulla questione camorra. Temo che con gli appalti sui rifiuti dati ai privati il problema resta non risolvibile; per questo parlavo di aziende pubbliche e sottoposte a controllo ferreo.
ciao
Hai ragione Francesco. La bellezza le è stata rubata, anno dopo anno, malgoverno dopo malgoverno. E anch'io sono d'accordo sul discorso della partecipazione, l'unica in grado di far risalire la china a questa città.
RispondiEliminaad Ambra,
RispondiEliminase Napoli non si salva, anche altre città potrebbero inbroccare la strada del disfacimento.
ciao
Che una rivincita del Sud parta da Napoli?
RispondiEliminasperiamo che Napoli si liberi dell'affarismo che gira attorno speriamo davvero
RispondiEliminaun saluto
Mi auguro anch'io che De Magistris divenga Sindaco di Napoli!
RispondiEliminaSignori vi rammendo che Napoli, prima dell'invasione dei pimontesi, era una capitale di un vasto regno, era la seconda città d'europa come popolazione dopo parigi.
RispondiEliminala prima ferrovia, industrie tessili,il più bel teatro del mondo,industrie, osservatorio astronomico, orto botanico, e tante tante cose.i piemontesi trucidarono oltre 120mila
napoletani li chiamavano briganti, erano invece tutti contro il regno sabaudo persino le donne combatterono contro i piemontesi.
ci sarebbe tanto ancora da dire.
le terre che promisero ai contadini,e che mai ottennero, la ferma obblicatoria.
Povera napoli dalle stelle alle stalle, son sicuro un giorno della sua rinascita.