Il
Tribunale di Venezia ha rinviato alla Corte Costituzionale la legge elettorale
per le europee per la soglia di sbarramento del 4% sulla base di un ricorso presentato
dall’avvocato Felice Besostri; il Tribunale ha ritenuto che non sia
manifestatamente infondata la questione di costituzionalità per la legge
elettorale italiana per le elezioni europee, per quanto riguarda gli articoli
1, 3 e 48 della Costituzione.
C’è già un precedente, la Corte Costituzionale
tedesca ha dichiarato incostituzionale lo sbarramento al 3 per cento.
In
che tempi deciderà la Corte? E’ molto probabile dopo le stesse elezioni.
Il
limite del 4% nel nostro paese è stato introdotto con la scusa che il
Parlamento italiano vota la fiducia al Governo e che i piccoli partiti, in base
a un luogo comune diffuso, possono ostacolare la governabilità. Questa stessa
giustificazione per le elezioni europee non ha nessuna valenza perché nel
Parlamento europeo non si vota alcuna fiducia.
Più volte su questo blog ho cercato di
demistificare il ruolo del limite per lo stesso Parlamento italiano; la
stragrande maggioranza delle crisi di governo si sono prodotte dentro gli
stessi grandi partiti, in passato si determinavano dentro la Democrazia
Cristiana per opera delle sue correnti interne, e nel passato più prossimo si
sono determinate per litigi interni nel PdL e nel PD. Questo quesito alla Corte cade anche in un
momento particolare, mentre sta posteggiata una
legge elettorale che addirittura vuole aumentare il limite per il Parlamento
italiano , la risposta della Corte verrebbe ad assumere un rilievo molto
interessante.
11/05/14
francesco zaffuto
Immagine – aula del Parlamento europeo
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