Si è detto che
se il debito restava con un incremento dell’1,6% tutto sarebbe filato liscio
con la UE.
Ebbene allora
il problema è questo sforamento dello 0,8 in più che porta l’incremento del
debito al 2,4 %.
Una strada c’è
per affrontare il problema: fare diventare lo 0,8% un debito finanziato
interamente dentro Casa. Istituire un Prestito Italia in titoli dello Stato
interamente sottoscrivibile da Persone fisiche - cittadini italiani, nominale e
non trasferibile per 4 anni, non sottoscrivibile da banche – collocabile su
territorio solo attraverso la Cassa depositi e prestiti e tramite l’ausilio di
tutti gli sportelli postali. Potrebbe fruttare un interesse minimo stabile e
non tassato dall’imposta del 12,5% (che è solo una stupida partita di giro). E
se lo si vuole rendere appetibile, anche renderlo sgravabile dall’IRPEF in 4
anni.
La UE non avrebbe tanti argomenti per dire di no, a
meno di non voler dichiarare espressamente che un debito deve essere per forza
detenuto dalle banche.
L’impegno per il Governo, di conseguenza, diventerebbe quello
di arrivare in quattro anni a fare risparmi di spesa tali da estinguere questo
debito particolare.
C’è solo un problema di coraggio: mettere a prova la
fiducia degli italiani sul debito dello Stato. (fr.z.)
Nessun commento:
Posta un commento