mercoledì 28 novembre 2012

ballottaggio 2



Dopo lo scontro su rai 1, concluso pochi minuti fa,  tra i due campioni del PD per le primarie  resto colpito per le somiglianze. Sulla questione più importante il lavoro mi è parso che Renzi non ha risposto e che Bersani abbia ripetuto che “ci vuole un po’ di lavoro”. Considerato che hanno parlato spesso della bellezza delle primarie, penso sia giusto raffigurarli come i Bronzi di Riace (immagine allegata). Tra i due bronzi, che come sappiamo sono vuoti, uno pretende di essere un vuoto innovativo.   Nonostante mi sia già recato a votare per il primo turno delle primarie (votando per altra statua), data la sostanziale somiglianza delle ultime due, evito di andare a votare per il ballottaggio.
28/11/2012 francesco zaffuto

9 commenti:

  1. Quanto è difficile governare, nessuno s'illude di avere la ricetta magica, ma almeno non manchi l'entusiasmo e la voglia di fare, di ascoltare.
    Dopo il match, ho visto porta a porta ... che tristezza! quanta pochezza e quel rimando costante a ciò che deciderà il "capo", e le solite frasi taglienti sgarbate arroganti ... che ci hanno proprio stufato.
    Ben venga un dibattito politico che cerca di parlar di molte cose, anche se molto dipenderà non solo dalle primarie, ma anche dalle elezioni politiche: perché per governare ci vogliono i numeri oltre alle idee, e qualcuno sa che "numero" si associa ad affari più che a impegno.
    La Politica deve tornare ad entusiasmare, deve tornare a coinvolgere la Gente, a Sperare che le cose cambino, a scommettere e a credere più che nell'uomo del cambiamento, nelle idee valide e nei comportamenti coerenti.

    Francesco, proverei a dar credito salvo poi pentirmi dopo ... ma occorre il coraggio di osare, di tentare una nuova strada ... poi ci sarà tempo per giudicare.

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    1. Sono d'accordo con te al 100%, infatti al primo turno sono andato, e forse tu intuisci per quale statua ho votato (lo dico apertamente Vendola). Mi aspettavo ieri sera qualche risposta ben chiara sulla questione lavoro (questione che può portare alla disgregazione del paese) e sono rimasto desolato. Orca chi dei due andrà a vincere indifferente (almeno per me). Ma mi auguro che il nuovo parlamento sia ben diverso da questo. Spero in una grande affermazione del centro sinistra con una discreta affermazione di Sel. Mi auguro anche una forte presenza dei nuovi candidati del movimento 5 stelle. Con un parlamento di questo tipo forse può arrivare qualche buona legge. Non mi asterrò nelle elezioni effettive e per quanto potrò sul mio blog continuerò a parlare di qualche ricetta per il lavoro. Ti ringrazio per l'intervento che ha contribuito a qualche chiarificazione. ciao

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  2. Però i Bronzi di Riace, per quanto vuoti, sono splendidi.
    Mi sono piaciuti i vostri due corposi commenti e non posso che essere d'accordo con Paolo Falconi.

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    1. Non li ho trattati poi tanto male, considerando la rarità e la bellezza dei due bronzi ... ciao

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  3. Non ne capisco tanto, anche perché vivo da moltissimi anni nella Svizzera tedesca, credo che per rinnovare la politica italiana ci sia bisogno di idee nuove politici giovani...
    Confermo che quello che a detto Paolo Falconi, sono al 100% d'accordo.
    Tomaso

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  4. Mi auguro che, chi ha votato Vendola, domenica voti per Bersani.
    Non voglio neanche pensare che l'Italia possa cadere nelle mani di un piccolo clone di Berlusconi.
    Oggi si legge che Renzi è contrario al voto simbolico pro Palestina perchè, dice, bisogna sostenere gli USA.
    Inaccettabile, per me.
    Buona giornata!
    Cristiana

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    1. Questa di clone di Berlusconi mi piace. Infatti, il Renzi, nel modo di sciorinare le cifre e nel modo di parlare delle regole per lasciare intendere che ci sono bari è proprio la sua fotocopia. Mi chiedo come mai tale clone sia potuto nascere dentro il PD. Spero che Bresani dica qualcosa ben chiara sul lavoro.

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  5. A dire il vero qualche volta in Renzi vedo un Panariello irriverente e scherzoso, e sorrido ... ma poi pensi che li accomuna la verve toscana, la brillantezza e la scioltezza linguistica.

    Beh! per essere il clone di Berlusconi, bisognerebbe avere il suo denaro, i suoi media, le potenti lobby che lo appoggiano ...

    Personalmente mi affido alla passione della Sig.ra Anna, consigliere comunale del PD, intervenuta ieri in trasmissione ... e a tutti quelli che partecipano attivamente, dandosi da fare, gente comune di ogni borgo d'Italia, e tanti giovani a cui non bastano promesse vane e vuote, per gabbarli ...

    Ora non dico che Renzi sia l'uomo della provvidenza, e francamente non ne vogliamo, ma incarna un'istanza di rinnovamento ... ci mette la faccia, l'esperienza maturata come sindaco di Firenze (ha un'eredità non comune a cui idealmente rivolgersi ,quella di La Pira, che rese quella città dell'Arte e della Bellezza aperta al Mondo, alla Pace fra i popoli, attenta alle istanze della gente comune).

    Molto probabilmente le primarie le vincerà Bersani, che garantisce una sorta di continuità e di stabilità, ma non potrà non tener conto che occorre osare di più, anche se rischia di suonare in Europa in controtempo, di stonare in questo clima di restaurazione, e di attacco al welfare, alle politiche sociali, alla dignità dell'uomo in quanto tale ed in ogni sua espressione.

    Quello che conta è che dopo le primarie la sinistra lavori compatta e proponga idee valide e concrete a dimostrare che si può fare molto per la crescita attraverso la leva della Distribuzione, riducendo le differenze sociali, o almeno attenuandole se è possibile.

    Non importa chi vinca o chi perda, quello che conta è che si dimostri coerenza, si riporti la gente a sperare che qualcosa può essere fatto, a partecipare (Gaber diceva non a torto che Democrazia è Partecipazione), ad interessarsi, a giudicare e su questa spinta emotiva: spingere chi ci rappresenta a resistere contro il fango, le critiche, gli ostacoli che immancabilmente verranno innalzati come palizzate per proteggere i privilegi acquisiti in tanti anni.
    Del resto neanche Roosevelt ebbe vita facile per attuare il suo New Deal, e non fu immune da errori, ma dimostrò che si poteva fare qualcosa per la gente, ripartendo proprio dal lavoro.

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