giovedì 22 novembre 2012

Napolitano e Monti senatore a vita


Pare che Napolitano oggi a Parigi abbia pronunciato delle frasi sulla non candidabilità alle elezioni di Monti in quanto già senatore a vita.
Riporto dal sito del Messaggero. «Un senatore a vita non si può candidare al Parlamento perché già parlamentare. Non può essere candidato di nessun partito». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,oggi a Parigi. «Non è particolare da poco e qualche volte si dimentica», ha aggiunto il capo dello Stato. «Alcune forze politiche o gruppi o movimenti pensano che il presidente Monti potrebbe continuare a fare il presidente del Consiglio in un contesto politico. È un diritto o una facoltà che può avere qualsiasi partito»
 Non so se le frasi del Presidente siano state riportate dai giornale correttamente, ma vale precisare che l’istituto di senatore a vita prevede la possibile rinuncia con l’art. 59 della Costituzione Italiana, la prevede addirittura per lo stesso Presidente della Repubblica.
Art. 59.
È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica.
Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.
  Monti in quanto cittadino italiano conserva tutti i diritti che derivano dagli articoli 56 e 58 della costituzione
Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno della elezione hanno compiuto i venticinque anni di età.”
“Sono eleggibili a senatori gli elettori che hanno compiuto il quarantesimo anno.”
E’ evidente che se si vuole fare  eleggere deve prima rinunciare alla sua carica attuale di senatore a vita e ne ha facoltà.
 Diciamo allora che Monti non ha alcuna convenienza a rinunciare ad una carica prestigiosa che gli rimane a vita per andarsi a candidare per 5 anni e con il rischio di non essere eletto o quantomeno di non ottenere i grandi risultati “solo previsti” di una investitura popolare.
 Tempo addietro,  Alfano ha detto che se Monti non si candida non ha l’investitura popolare per un nuovo governo; queste dichiarazioni possono avere una valenza politica relativamente alla opportunità ma non hanno alcuna valenza relativamente alla legittimità costituzionale.  Nonostante tutte le primarie che si possono svolgere,  in Italia non c’è l’elezione diretta del Presidente del consiglio; il governo deve ricevere nei fatti la fiducia del Parlamento ed è il Parlamento il solo organo investito dalla sovranità popolare in Italia. Dunque il nuovo governo può essere fatto dal leader del centro sinistra, come dallo stesso Monti (anche senza bisogno di investitura popolare), come anche da Tizio o da Caio che ancora non conosciamo. C’è solo da augurarsi che in Parlamento vadano delle persone assennate perché saranno loro a decidere per il nuovo governo (molti saranno nuovi, vedremo).
22/11/12 francesco zaffuto

2 commenti:

  1. Grazie delle chiare spiegazioni che ci dai sempre...
    Tomaso

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  2. Hai pienamente ragione, ma forse Napolitano lasciava un sottinteso.

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