Intanto l’art. 32 della Costituzione dice che
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività
Quindi si tratta di bene primario e fondamentale di ogni cittadino che la Repubblica si impegna a tutelare; gli atti della magistratura sono stati non solo rivolti a perseguire dei reati ma principalmente a garantire tale diritto costituzionale.
Lo Stato con il suo Governo interviene con un decreto per tutelare il lavoro di decine di migliaia di cittadini e per avviare le opere di disinquinamento, ma non requisisce la fabbrica; si limita ad imporre alla proprietà di avviare l’opera di disinquinamento, impone sanzioni e avvia un controllo con un suo commissario. Ma i proprietari che dovrebbero adempiere alle opere di disinquinamento sono già indiziati di reato da parte della magistratura. In Pratica il Governo accorda un supplemento di fiducia e di tempo alla gestione privata con minaccia di sanzioni più gravi.
Ma quale sicurezza si può avere di un miglior comportamento da parte di chi i reati di inquinamento li ha già commessi? Ben poca.
Poteva lo Stato fare un decreto di requisizione, avviare le opere di disinquinamento e continuare la produzione direttamente in forma pubblica? Penso proprio di si perché era giustificato dallo stesso articolo 32 di tutela della salute e per gli articoli che seguono della Costituzione.
Art. 41
L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
Quindi applicabile per l’ILVA che si trova in evidente contrasto con la sicurezza sociale
Art. 42.
La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati.
La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.
La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale.
La Costituzione prevede l’esproprio nei casi di interesse generale, e in questo caso l’interesse generale si sarebbe coniugato con la necessaria tutela della salute dell’art. 32.
I contenuti degli articoli 32, 41 e 42 sono ulteriormente rafforzati
dall’art.43
A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.
E da tale articolo si evidenzia che il ruolo pubblico e diretto dello Stato nell’impresa è sempre possibile.
Riguardo all’eventuale indennizzo a chi ha inquinato è tutto da valutare insieme all’ammontare del danno creato per l’inquinamento. Dunque espropriazione, avvio immediato dell’opera di disinquinamento, continuazione della produzione in forma pubblica; alla fine dell’opera di disinquinamento si pagano i proprietari, se rimane qualcosa.
Questo Monti lo poteva e lo può fare con decreto e in pieno rispetto della Costituzione. Quello che non si può fare è impedire l’esercizio della magistratura nel perseguire reati e l’esercizio della magistratura nella tutela della salute.
Il decreto di Monti sull’ILVA mi pare attento alla funzione dell’impresa privata ILVA, debole e contraddittorio; forse produrrà conflitti tra organismi dello Stato, strascichi giudiziari in sede costituzionale e potrà continuare il malessere dei cittadini di Taranto e dei lavoratori.
03/12/12 francesco zaffuto
Ecco il link con il testo del Decreto
Immagine ILVA, mare e Taranto – foto da
Mi pare evidente un conflitto di interessi tra alcuni ministri e l'ILVA, oltrettutto...
RispondiEliminaGià è tanto che non l'hanno chiusa, mandando a spasso 20.000 persone in tutta Italia, senza considerare tutte le ripercussioni per l'arresto di un'attività essenziale alla nostra economia ... E per fortuna che sono tecnici ... eccelsi studiosi e gente sapiente, figurati se erano i soliti pasticcioni mossi da interessi clientelari:-)
RispondiEliminaDi sicuro avrebbero dovuto agire prima, molto prima e la strada che hai indicato sicuramente è la più certa per un risanamento ambientale, ma date le non piccole colpe della proprietà si poteva anche non procedere ad alcun indennizzo, ma un esproprio secco, chiamando la proprietà alle sue responsabilità, obbligandole comunque a partecipare alle spese di risanamento, che immagino non siano di lieve entità.
Ciao Francesco
casini all'italiana
RispondiEliminafacciamo ridere
invece di intervenire prima ora avvio delle danze magistratura, decreto e viceversa
e intanto 20.000 persone sospese alla burocrazia
che paese meraviglioso che e' l'Italia
Sono i misteri all'italiana, dove non si sceglie mai la strada più corta e diretta per risolvere i problemi,
RispondiEliminaforse il commento di Adriano Maini tocca qualche mistero ... ciao
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