sabato 8 dicembre 2012

Per il Cardinale Scola è forse meglio uno Stato integralista?



Nel tradizionale “Discorso alla città” in occasione delle festività di Sant’Ambrogio il Cardinale Scola ha sostenuto questa tesi:
il «modello francese di laicité che è parso ai più una risposta adeguata a garantire una piena libertà religiosa, specie per i gruppi minoritari, si presenta a prima vista idoneo a costruire un ambito favorevole alla libertà religiosa di tutti». Ma, sostiene il cardinale, la laicità «ha finito per diventare un modello maldisposto verso il fenomeno religioso». E «la giusta e necessaria aconfessionalità dello Stato ha finito per dissimulare, sotto l'idea di neutralità, il sostegno a una visione del mondo che poggia sull'idea secolare e senza Dio». Ha rimarcato tutto il suo scetticismo sul modello di Stato «neutro» rispetto alle religioni e non confessionale perché alla fine «lo Stato cosiddetto "neutrale", lungi dall’essere tale, fa propria una specifica cultura, quella secolarista, che attraverso la legislazione diviene cultura dominante e finisce per esercitare un potere negativo nei confronti delle altre identità, soprattutto quelle religiose, presenti nelle società civili tendendo a emarginarle, se non espellendole dall’ambito pubblico».
   Che dire Cardinale, la laicità è un metodo e non una confessione. Lo Stato non è un uomo e neanche un insieme di uomini che stanno uniti per uno scopo. Lo Stato è un organismo fatto da più uomini che vivono in un territorio insieme per storia, natura e caso; oggi in Italia ci stanno cattolici, protestanti, maomettani, induisti, agnostici, atei; ed è necessario che vivano liberi e con il dovere di rispettarsi reciprocamente. La laicità permette un qualche equilibrio di libertà, e in Italia i cattolici non possono dirsi oppressi. Forse sua eminenza, pur di star lontano da un Pisapia e dal suo registro delle coppie di fatto,  preferisce una ipotesi di Stato come in Arabia Saudita o un ritorno a prima del Risorgimento?
08/12/12 francesco zaffuto

Immagine – foto del Duomo di Milano e dell’arcobaleno dal blog di Alberto Cane

3 commenti:

  1. Caro Francesco, come sai vivo all'estero! sono curioso di vedere come andrà a finire...
    Temo che saremo sempre in Italia!!!
    I miei oltre 80 anni ne ho le prove.
    Tomaso

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  2. Qui non perdono né pelo né vizio.


    p.s.
    Fu un pomeriggio memorabile quello degli arcobaleni.

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