Bill Gates, nella sua ultima intervista rilasciata al Financial Times, smonta i luoghi comuni su internet.
INTERNET? Le cose importanti della vita sono altre. Quelle basilari, legate alla sopravvivenza e alla salute, soprattutto dei più piccoli.
"Cos'è più importante, la connettività mondiale o il vaccino per la malaria? - domanda ironicamente Gates al giornalista Richard Waters - se qualcuno pensa che la connessione al web sia la chiave, ottimo, buon per lui. Io non condivido".
"Amo ancora le vicende IT - racconta Gates - ma se vogliamo migliorare le nostre vite dobbiamo occuparci di questioni ben più elementari come la sopravvivenza dei bambini e le risorse alimentari".
"Le industrie si valutano solo in base al livello in cui incrociano i bisogni umani - risponde - non esiste in sé, almeno dal mio punto di vista, la nozione della necessità di nuove aziende. Abbiamo piuttosto bisogno che i bambini non muoiano e che la gente abbia l'opportunità di ricevere una buona educazione".
… e i computer non sono, nella gerarchia dei bisogni umani, nei primi cinque posti"
… e i computer non sono, nella gerarchia dei bisogni umani, nei primi cinque posti"
Qui l’articolo di Repubblica e del Financial Times
Commento in breve - Una volta tanto mi trovo d’accordo con un miliardario. (fz)
La prossima notiziona sarà che non esistono più le mezze stagioni.
RispondiEliminaSeriamente, quale mente malata può pensare che Internet possa fare qualche differenza, quando per farla andare serve non solo un tot di centrali elettriche ma anche tutta l'infrastruttura di cavi e batterie di server accesi notte e giorno? Basta togliere la corrente e addio Internet. Casomai è il contrario, Internet è un lusso che viene reso possibile quando tutta una serie di altre cose sono al loro posto.
Bill Gates il guru, ovvero la figura retorica del riccastro annoiato che si interessa di beneficenza. Non ha il fisico, altrimenti sarebbe come Bruce Waine, che di giorno presiede gran gala per raccogliere fondi per l'UNICEF e di notte combatte i super-criminali come Batman.
In realtà anche lui banalizza la questione. E' vero che ci serve un vaccino per la malaria e per altre malattie endemiche nei Paesi emergenti. Ma allo stesso tempo ai bambini che non muoiono in tenera età bisogna poi garantire la scodella di minestra e un tetto sulla testa. Che diventa sempre più difficile mano a mano che nascono sempre più bambini proprio nelle aree dove ci sono meno risorse.
Il tuo commento, Francesco, è pari al mio.
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