Quelle volte che prendo
l’aereo e guardo dall’alto le nuvole mi viene da pensare che sono già in quello
che si chiama Paradiso e le indicazioni
date dall’hostess per l’uso del salvagente mi sembrano paradossali.
Cosa si pensa quando si sta precipitando? Credo
sia inimmaginabile e tremendo.
Quando
si compra un biglietto aereo, si pensa
che le probabilità dell’incidente siano pochissime in rapporto alla quantità di
voli e si parte dalla presunzione che non capiterà a te.
Quando si aspetta una persona cara
all’aeroporto una nascosta e sottile angoscia permane sempre, eviti di pensarla
ma la senti sotto pelle.
Ci sono già
stati un paio di incidenti con scomparsa delle vittime nell’oceano, ma
l’incidente dell'Airbus A320 in volo sulla tratta Barcellona-Dusseldorf, con le sue 150
vittime lacerate nello scontro con una montagna, lascia un segno molto più
forte.
Si cerca una ragione e
una causa: l’atto terroristico con un nemico da indicare toglierebbe dagli
impicci la proprietà dell’aereo, il guasto tecnico porterebbe a una riflessione
sulle responsabilità con riflessi economici notevoli, e gli
equipaggi che volano ogni giorno danno qualche segno di forte preoccupazione.
Dopo un po’ di tempo questa notizia sarà digerita e
dimenticata come tutte le disgrazie che ci circondano e continueremo a vivere e
a volare tra le nuvole come se nulla fosse accaduto. Ma una cosa ci preme in
questo momento di ribadire: i viaggi low cost debbono garantire gli stessi livelli
di sicurezza dei viaggi di linea e ogni forma di risparmio economico sulla
sicurezza è un atto criminale.
26/03/15
francesco zaffuto
Aggiornamento
Si avanza l’ipotesi di
suicidio-omicidio del copilota. C’è
qualcosa che non convince sulla condizione di solo al comando lasciata al
copilota, c’è qualcosa che convince poco sulle procedure. E le procedure
serviranno i voli del futuro e vanno chiarite.
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2015/03/24/un-airbus-della-german-wing-si-e-schiantato-nel-sud-della-francia_039dca3e-6b89-4b2d-a4de-ee11af0c7f8c.html
Aggiornamento 27/03/15
Qualcosa non andava nelle procedure
Lo schianto dell’A320 sulle Alpi francesi diventa
un precedente per modificare le procedure. Si prende consapevolezza che il
pilota non può essere lasciato mai solo.
Dall’ansa di oggi
Mai più uno solo in cabina, cambiano
regole a bordo
Mai più meno di due persone in cabina di
pilotaggio. Le compagnie aeree mondiali, con Alitalia, Air Canada, EasyJet e
Norvegian a fare da apripista, cambiano le regole in 'cockpit', il ponte di
comando degli aerei in cui d'ora in poi non potrà rimanere più un solo pilota.
Le urla del comandante dell'A320 della Germanwings che rimbalzano dal 'voice
recorder' della scatola nera esortando il co-pilota, rimasto solo in cabina, ad
aprire quella porta bloccata, sono risuonate oggi come un ultimo disperato
grido di aiuto. Ed hanno spinto già alcune compagnie (che è scontato saranno
seguite a stretto giro dalle altre) a cambiare le regole. Spesso a
ripristinarle, come il caso dell'Alitalia che, tra i primi vettori, in serata
ha annunciato che d'ora in poi in cabina di pilota non potrà più rimanere un
solo pilota. Si torna così alla regola che era già stata prevista dopo l'11
settembre quando, complici quei blitz dei terroristi-piloti-kamikaze che
puntarono sulle Torri Gemelle, si decise di 'bloccare' le porte dei cockpit.
Consentendo solo ai piloti, dall'interno, di sbloccarle. All'epoca la decisione
fu di prevedere, appunto, la presenza - sempre - di due persone in cabina. Nel
caso uno dei piloti si fosse dovuto allontanare, veniva richiesta la presenza
di un membro dell'equipaggio per poter 'guardare dallo spioncino' e verificare
chi chiedesse di entrare. Per aprire la porta, automaticamente, entro 30
secondi in caso non vi fossero motivi di allarme. Ma quella regola fu superata
quando, grazie alla tecnologia, si ricorse a telecamere che potevano
controllare chi chiedesse di entrare in cockpit: fu deciso che poteva rimanere
anche un solo pilota, assistito dal circuito tv. Una regola che oggi - alla
luce del caso Germanwings in cui si sospetta la volontà suicida del copilota -
ha mostrato i suoi limiti. Il pilota fuori dal cockpit è sempre in possesso del
codice di sblocco della porta di scurezza. Ma l'ufficiale di volo rimasto
dentro può decidere deliberatamente di disattivare la procedura di apertura
dall'esterno. Una procedura nata per la sicurezza (nel caso, ad esempio, in cui
quello rimasto fuori sia sotto minaccia) che sul volo Barcellona-Dusseldorf ha
trovato tutto il suo limite. E, siccome in aviazione sono 'i casi' a fare la
giurisprudenza - spiegano gli esperti - la strage sulle Alpi francesi ha spinto
a cambiare di nuovo le regole. "Il cockpit è in grado di ospitare tre
piloti e non ci dovrebbe mai essere una situazione in cui vi è una sola persona
in cabina di pilotaggio", ha spiegato oggi James Hall, ex presidente del
National Transportation Safety Board.
Immagine:
nuvole (da internet)
Quante riflessioni provoca questo tragico fatto. La manutenzione degli aerei, l'età, il compenso e l'esperienza dei piloti, la ragionevole sicurezza di chi viaggia, le attribuzioni delle responsabilità, i controlli..
RispondiEliminaMa basterebbe ci fosse una normale moralità a regolare ogni cosa...
è proprio la normale moralità di cui abbiamo bisogno, per non sentirci soli e non dover diffidare di tutto
EliminaUna mia amica, hostess di Iberia negli anni 70 e 80 , si rifiuta categoricamente di volare low cost proprio per motivi di sicurezza. Sono aerei vecchi destinati a precipitare checché ne dicano e non ultime le ragioni del profitto senza scrupoli.
RispondiEliminaIo ho preso l'aereo una sola volta dopo aver fatto un'assicurazione sulla vita in caso di incidente aereo : mi mette molta paura questo mezzo di trasporto. Però trovarsi almeno una volta sopra le nuvole è un'esperienza che ne vale la pena.
Un abbraccio, Nou.
mi è capitato spesso di volare low cost, e purtroppo lo fanno spesso i miei figli. Pensare che ti possano far correre un rischio maggiore perché sfiora l'assurdo, ma di crimini economici no ne mancano. Spero si vada a fondo su questa vicenda ed emerga "qualche" verità.
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