L´appello
del coordinatore Nazionale, Rino Di Meglio, di fronte alle voci e anticipazioni
sul decreto al varo del prossimo Consiglio dei Ministri
domenica 1 marzo 2015
Corrono voci e anticipazioni, sempre più insistenti, circa l´intenzione del
Governo di varare un corposo decreto legge, nel Consiglio dei Ministri di
martedì prossimo, con il quale non solo si provvederebbe alla stabilizzazione
dei docenti precari, privandoli peraltro del diritto contrattuale al
riconoscimento dei servizi già prestati, ma si interverrebbe sullo stato
giuridico e contrattuale degli insegnanti e sull´amministrazione delle scuole.
Ad affermarlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.
Dopo aver accuratamente evitato il confronto con i sindacati, - prosegue Di Meglio - il Governo vuole ora anche spogliare
il Parlamento della possibilità di discutere sul futuro della scuola e dei
docenti italiani. L´articolo 77 della Costituzione parla chiaro, riservando i
decreti del Governo a "casi straordinari di necessità e urgenza":
sicuramente regolamentare la carriera degli insegnanti, la loro retribuzione e
il loro stato giuridico non può rientrare nella previsione di necessità e
urgenza.
"Lancio,
a nome dei docenti italiani, un accorato appello al Capo dello Stato per un suo
autorevole e urgente intervento che eviti questo atto di prepotenza sugli
insegnanti e sulle istituzioni parlamentari. Inoltre - conclude il coordinatore nazionale della Gilda - esorto tutti gli insegnanti a
mobilitarsi, rivolgendosi direttamente al Presidente della Repubblica e ai
Presidenti di Camera e Senato".
Roma, 1 marzo 2015
Ufficio stampa Gilda degli Insegnanti
domenica 1 marzo 2015
Corrono voci e anticipazioni, sempre più insistenti, circa l´intenzione del Governo di varare un corposo decreto legge, nel Consiglio dei Ministri di martedì prossimo, con il quale non solo si provvederebbe alla stabilizzazione dei docenti precari, privandoli peraltro del diritto contrattuale al riconoscimento dei servizi già prestati, ma si interverrebbe sullo stato giuridico e contrattuale degli insegnanti e sull´amministrazione delle scuole.
Ad affermarlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.
Dopo aver accuratamente evitato il confronto con i sindacati, - prosegue Di Meglio - il Governo vuole ora anche spogliare il Parlamento della possibilità di discutere sul futuro della scuola e dei docenti italiani. L´articolo 77 della Costituzione parla chiaro, riservando i decreti del Governo a "casi straordinari di necessità e urgenza": sicuramente regolamentare la carriera degli insegnanti, la loro retribuzione e il loro stato giuridico non può rientrare nella previsione di necessità e urgenza.
"Lancio, a nome dei docenti italiani, un accorato appello al Capo dello Stato per un suo autorevole e urgente intervento che eviti questo atto di prepotenza sugli insegnanti e sulle istituzioni parlamentari. Inoltre - conclude il coordinatore nazionale della Gilda - esorto tutti gli insegnanti a mobilitarsi, rivolgendosi direttamente al Presidente della Repubblica e ai Presidenti di Camera e Senato".
Roma, 1 marzo 2015
Ufficio stampa Gilda degli Insegnanti
La politica marcia da anni in una stessa direzione... anche la scuola, dopo la sanità, diverrà privata e gli insegnanti saranno pagati pochissimo (come già accade in quelle esistenti) e costantemente minacciati di licenziamento. Il governo sta pensando di dare la possibilità di scalare dalla dichiarazione dei redditi la retta scolastica che riguarda le scuole private.
RispondiEliminaE.... fino a quando sopporteremo tutto questo?
Ma non sono già stati tartassati abbastanza questi poveri insegnanti? Ma qual è il nostro futuro? Si vedono solo ombre vaganti nella nebbia.
RispondiEliminaI problemi della scuola italiana sono immensi ed ancora non sono riusciti a risolverli ! Chi paga sono sempre gli Insegnanti.
RispondiEliminaCaro Francesco, se vuoi pubblicare il mio post su Arpa eolica, non ci sono problemi. Grazie e ciao.