Giustamente l’Ansa per commentare la notizia ha fatto ricorso
alla locandina del vecchio film di Germi.
Ebbene la notizia è una vera e
propria novità sul piano giuridico. Da trenta anni in tema di assegno di
mantenimento in seguito a divorzio si è fatto riferimento al parametro al "tenore di vita matrimoniale".
La
Cassazione con una sua ultima sentenza fa rifermento al "parametro di
spettanza" basato sulla valutazione dell'indipendenza o
dell'autosufficienza economica dell'ex coniuge che lo richiede. Il matrimonio
non è più la "sistemazione definitiva": sposarsi, scrive la Corte, è
un "atto di libertà e autoresponsabilità".
Con la sentenza 11504 del
2017 ad avviso dei supremi giudici i
tempi ormai sono cambiati e occorre "superare la concezione patrimonialistica
del matrimonio inteso come 'sistemazione definitiva'" perchè è "ormai
generalmente condiviso nel costume sociale il significato del matrimonio come
atto di libertà e di autoresponsabilità, nonchè come luogo degli affetti e di
effettiva comunione di vita, in quanto tale dissolubile".
"Si deve quindi ritenere - afferma la Cassazione - che non sia
configurabile un interesse giuridicamente rilevante o protetto dell'ex coniuge
a conservare il tenore di vita matrimoniale"..
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