lunedì 5 marzo 2018

Elezioni: l’Italia pare restare in campagna elettorale


Elezioni: 5 maggio ore 9,30: l’Italia rischia di restare in una perenne campagna elettorale.
 Non c’è stato il temuto grande aumento del fenomeno astensione:  i dati conclusivi dei votanti si assestano al 73%, contro il 75,2 di cinque anni fa.
 La coalizione di destra tecnicamente vince con circa il 36% - ma nell’ambito di questa affermazione la Lega è il maggior partito con circa il 18% e Forza Italia segue con un debole circa 14%.
 Il Movimento 5 stelle tecnicamente vince con il suo solipsismo con circa il 32%.
 La coalizione di sinistra tecnicamente perde con un circa 23% - ma nell’ambito della coalizione il PD ottiene un magro circa 18%.
 La fondazione di sinistra LeU faticosamente supera fatidico 3% per entrare in ambedue le Camere.
  Altri piccoli gruppi politici, che si sono presentati non in coalizione, vengono spazzati via dai risultati elettorali.
 Geograficamente un’Italia al centro nord che va alla destra e un’Italia del sud che va a cinque stelle, poche i luoghi d’Italia dove resta prevalente il voto al centro sinistra.
 Grande  entusiasmo tra i cinque stelle ovviamente. Ma per gli elettori che hanno votato cinque stelle (anche io)  nella speranza di una grande spallata al vecchio sistema non può esserci un grande entusiasmo; c’è una coalizione di destra (Berlusconi-Salvini-Meloni) con il suo 36% che dirà di avere vinto e chiederà di governare. Certo per il fare un governo non sarà facile e la politica continuerà a parlare in Italia con i toni aspri  di una perenne campagna elettorale. Gli italiani rischiano una crisi di nervi.
Francesco Zaffuto

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