La parola più in voga in questo momento è l’antipolitica. Nel tentare di capirci qualcosa si scopre che l’antipolitica stranamente diventa essere antipartiti:
Bersani,
«Se c' è qualcuno che pensa di stare al riparo dell' antipolitica, si sbaglia alla grande. Se non la contrastiamo spazza via tutti».
il ministro Andrea Riccardi ,
«Non si può indulgere nell' antipolitica, c' è bisogno dei partiti»
Anche il presidente Napolitano si aggiunge interviene,
"Il marcio si deve estirpare ma guai a demonizzare i partiti, a rifiutare la politica".
C’è da chiedersi cosa significa “partiti”.
Anche solo a prendere la definizione semplice fatta da wikipedia abbiamo:
Un partito politico è un'associazione tra persone accomunate da una medesima finalità politica ovvero da una comune visione su questioni fondamentali della gestione dello Stato e della società o anche solo su temi specifici e particolari. L'attività del partito politico si esplica nello spazio della vita pubblica e, nelle attuali democrazie rappresentative, ha per "ambito prevalente" quello elettorale. http://it.wikipedia.org/wiki/Partito_politico
Allora finito un partito ne può ben nascere un altro. Non si può dire certo che la politica coincide con l’attuale immortalità degli attuali partiti, magari i più grandi. Per una Lega in crisi non ci si può lamentare se arriva il partito di Grillo; che parla della fine degli attuali partiti. Nei fatti il movimento cinque stelle, alla luce della pur semplice definizione sopra riportata, è un partito a tutti gli effetti, magari con caratteristiche diverse, ma pur sempre un partito.
ALLORA quale è il problema? L’astensionismo? E ve ne siete accorti ora!
Il dato impressionante delle regionali del 2010 dell’astensionismo era del 35,8%.
Strano che tutta la preoccupazione sull’antipolitica venga fuori oggi, a ridosso di una crisi dei maggiori partiti per corruzione e per la messa in discussione del loro finanziamento.
Non è certo antipolitica: voler ridurre il finanziamento ai partiti (o anche eliminarlo); voler ridurre drasticamente lo stipendio ai parlamentari, ai manager di stato, ai consiglieri regionali; voler ridurre drasticamente il numero dei parlamentari; eliminare le province; ridurre complessivamente il costo della politica che oggi costa più della corte di Versailles. E’ solo un modo diverso di intendere la politica ma pur sempre politica. Ben vengano nuovi partiti, e che i piccoli possano diventare grandi. Ben vengano i cittadini se si aggregano in comitati, in gruppi di discussione per promuovere leggi e per partecipare attivamente alla politica.
Altro che la parola antipolitica, la sinistra su qualche parola deve riflettere molto, ne propongo almeno nove di parole : al post 7 + 2 nove parole per la Sinistra
18/04/12 francesco zaffuto
*** CROZZA - ultimo video - su Grillo e altri - del 17/04/12 su Ballarò
Immagine – l’antimateria un buco nero nell’universo – tratta da internet - http://www.passionescienza.it/index.php?l=IT&s=Astronomia&p=i%20buchi%20neri
Atmosfera generale da Basso Impero, purtroppo!
RispondiEliminaci libereremo di questa aria pesante
Eliminaieri sera ho ascoltato don gallo ed erri de luca che dicevano che un partito politico dev'essere un po' come la mia onlus no profit: deve essere volontariato fare politica e si deve sapere che alla fine del tuo mandato di sicuro ci hai rimesso, come succede a me ogni anno coi bilanci.
RispondiEliminafare politica è anche scrivere un blog, essere disgustati dai partiti politici italiani è ben altro che antipolitica non credi?
Gli anni che ho fatto politica ci ho rimesso in tempo, salute, speranze e delusioni; lo stesso per i tanti anni che ho fatto sindacato; non posso che concordare con te. Mi auguro che superato il disgusto di questa fase storica (come dice Adriano da Basso Impero) ci possano essere persone (giovani e non) che riacquistano la voglia di fare politica, perché fare politica è essere fondamentalmente insieme agli altri per realizzare qualcosa in comune per vivere meglio socialmente, perché ci sono cose che non si riescono a fare da soli.
Eliminain Italia l'antipolitica è la forma che prende il disimpegno politico. parliamoci chiaro, se parli di politica quanti sono a darti retta? tutti si interessano di "politica" quando c'è da arrabiarsi perché qualcuno ha rubato qualcun'altro ha barato...cazzate. Questi rubano, barano e quant'altro perché i cittadini si disinteressano di politica e allora è con noi che dobbiamo incazzarci. Se provi a fare una proposta di discussione, come quella che ho postato qualche giorno fa, non c'è neanche un cane che ti lancia un segnale e allora teniamoci l'antipolitica che a mio avviso non è altro che una forma più o meno raffinata di gossip per frustrati.
RispondiEliminaad Antonio,
Eliminavado a cercare il tuo post sul tuo blog
ciao
@antonio: infatti come dicevo la politica è una cosa, i partiti italiani un'altra.
RispondiEliminaquando si dice antipolitica secondo me ci si deve riferire al vuoto mentale di troppi individui creati, cresciuti e mantenuti come tanti cloni a suon di trash-tv: senza ideologia, senza un pensiero, con l'unica preoccupazione di non rimanere fuori dal gregge (quel gregge che si muove telecomandato).
fare politica? ad esempio io che ho fondato una onlus e la presiedo devo fare politica per essa, ma che c'entrano i partiti? secondo me si confonde troppo, volutamente i politici lo fanno dalle tv, ma fare politica è anche dire: c'aveterottoercà... a tutti, solo che questo lo chiamano "antipolitica", in realtà per me è un banale ...antifurto
Un piccolo comitato di quartiere per realizzare un migliore servizio sociale è un'ottima politica . un caro saluto
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