sabato 9 gennaio 2010

Stranieri nella scuola italiana


Il ministro Gelmini – tetto del 30% di stranieri per un una singola classe – nuovi corsi di alfabetizzazione per la lingua italiana ma senza nuove risorse.

09/01/10

All’inizio di settembre in questo blog avevo messo in rilievo che in alcune scuole di Roma e di Milano esistevano situazioni di questo tipo
alla Lombardo Radice di Milano 93 iscritti stranieri su 96 (solo tre italiani)
alla Carlo Pisacane di Roma 178 iscritti stranieri su 184 (solo sei italiani).
Nel post di settembre lamentavo l’assenza di disposizioni ministeriali in materia, oggi finalmente una qualche assunzione di responsabilità.
L’8 gennaio il ministro Gelmini ha emanato una nota di indicazioni operative (nei fatti la nota è firmata da uno dei suoi primi dirigenti il dott. Mario G. Dutto) dove si danno indicazioni sulla composizione delle classi per l’anno scolastico 2010-2011 in merito all’inserimento di alunni stranieri. Cerco di riassumere in breve le novità:
- tetto del 30% di norma per alunni con cittadinanza straniera in una singola classe;
- al limite può derogare solo il direttore scolastico regionale e solo se tra gli studenti stranieri ci sono competenze linguistiche nella lingua italiana;
- il limite può essere ridotto se gli studenti stranieri nella classe presentano competenze molto inadeguate nella lingua in riferimento alle necessità didattiche;
- l’inserimento sarà accompagnato da corsi di alfabetizzazione nella lingua italiana a vari livelli, da tenere in parallelo con l’attività scolastica.
La nota ministeriale del dott. Dutto è ben articolata e relativamente ai corsi di alfabetizzazione fa riferimento alla cosiddetta quota di flessibilità dell’autonomia scolastica del 20%, ai progetti mirati, ai moduli, a iniziative pomeridiane, ed anche a corsi propedeutici nei periodi giugno/luglio/settembre. Nei fatti tutta l’esperienza del dott. Dutto è stata messa in campo per dire che bisognerà fare riferimento alle sole risorse che la scuola ha in questo momento e che non ci saranno risorse finanziarie aggiuntive. A questo punto non si capisce come si può fare il miracolo.
Va bene l’assunzione di responsabilità in merito alle indicazioni sull’inserimento, ma non potranno certo decollare corsi aggiuntivi senza qualche risorsa aggiuntiva. Alla fine pare che il carico se lo debbono assumere gli insegnanti. Ma gli insegnanti il carico se lo erano già assunto e non potranno fare nuovi miracoli.
francesco zaffuto

il testo integrale della nota ministeriale su

http://www.edscuola.eu/wordpress/?wpfb_dl=62


Segue il post di settembre

13/09/09
Un Governo senza strategie di integrazione scolastica
e tutto il peso grava sugli insegnanti

700 mila circa gli studenti stranieri (la comunità più numerosa quella romena con 93.000 studenti, la regione con la più alta presenza di stranieri la Lombardia circa 130.000.

I casi di scuole con una percentuale di stranieri maggioritaria sono stati evidenziati dal Corriere della sera dell’11 settembre 09, in particolare:
alla Lombardo Radice di Milano 93 iscritti stranieri su 96 (solo tre italiani)
alla Carlo Pisacane di Roma 178 iscritti stranieri su 184 (solo sei italiani).

Cosa sta succedendo? Non ci sono più bambini italiani che si scrivono a scuola?............

Nei fatti i genitori italiani fanno di tutto per iscrivere i propri figli in scuole pubbliche dove la percentuale degli emigranti extracomunitari è bassa e se non ci riescono si rivolgono a scuole private. Razzismo? Forse un qualche elemento di razzismo esiste; ma soprattutto esiste la preoccupazione per una didattica che potrà subire dei rallentamenti per la presenza di diversi problemi di integrazione.
In quanto all’integrazione degli stranieri i ministri che si sono succeduti (prima Fioroni e ora la Gelmini) hanno fatto ben poco: nessuna strategia. La strategia delle classi differenziali è stata bocciata perché si dice che produce classi ghetto, ma nei fatti i ghetti si sono prodotti spontaneamente; l’altra strategia quella delle quote non è decollata e presenta difficoltà di gestione sul territorio.
Nei fatti ben poco è stato deciso in materia di strategia didattica da parte del Governo, si sono caricati presidi e insegnanti di responsabilità di governo di un fenomeno in espansione diminuendo nel contempo le stesse risorse. Classi dove sono presenti diverse etnie e diverse origini linguistiche che diventano ancora più numerose per numero di alunni grazie alle ultime finanziarie.
Ai docenti viene chiesto il miracolo dell’integrazione linguistica e culturale. Spesso i docenti i miracoli li fanno, ma i rischi di declino della scuola pubblica sono reali.
L’inserimento nelle classi degli studenti stranieri deve essere appoggiato con interventi di supporto per affrontare le difficoltà relative all’apprendimento della lingua italiana. Le azioni di supporto debbono essere differenziate a seconda se trattasi di inserimento in prima elementare o in classi successive. Le azioni di supporto necessitano di un tempo previsto nel calendario scolastico e di insegnanti utilizzabili per tali specifici interventi. Le scorciatoie sono nei fatti una mancanza di governo del problema; danneggiano gli studenti stranieri che non riescono ad apprendere i contenuti delle diverse discipline e danneggiano gli studenti italiani per un tendenziale rallentamento della didattica. Si può fare la scelta di classi differenziali, come si può fare la scelta delle quote per classe, ma in ogni caso gli studenti stranieri vanno seguiti nel buon apprendimento della lingua veicolare. La responsabilità del fare scuola è dei docenti ma ricade sul Governo la responsabilità del gestire il fenomeno complesso dell’integrazione degli studenti stranieri.
francesco zaffuto
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(immagine “insegnante” polvere di pino © francesco zaffuto link Volti)

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