13/02/10
dal sito
Don Giorgio De Capitani, parroco di una frazione di Rovagnate, provincia di Lecco ha diffuso tramite il sito sopracitato la lettera di don Sandro Artioli, prete operaio divorato dall'amianto.
Cari amici,
sento il bisogno di dirvi cosa sta succedendo nella mia vita.
Io ho fatto 27 anni di lavoro molto pesante perché, spinto dal mio Gesù, volevo affiancarmi agli operai più massacrati. Fabbro-saldatore-carpentiere. L’avevo scelto per poter vivere la vita basso-operaia.Ho subito cinque infortuni (schiena, 2 bracci, ginocchio, mano).
Sono andato in pensione nel 2002 perché mi hanno notato una presenza di amianto sul mio polmone. Nel 2008 ho cominciato poi ad avere la drammatica perdita della mia memoria; peggiorando continuamente non capisco più in gruppo parole, nomi, vie, città, e non riesco a leggere libri e giornali e capire radio e televisione. Da 2 anni sto prendendo 15 farmaci al giorno ma purtroppo non mi danno nessun miglioramento. Adesso mi hanno notificato di avere anche Alzhaimer.
Sono in situazione molto sconforta e talvolta mi preferirebbe ormai di morire. Essendo così conciato non sono molto in grado di fare il mio modo di vivere che avevo deciso quando mi sono buttato prete operaio.
Fin da bambino e poi nel seminario, io ho capito che Gesù proponeva di mettersi in basso e aiutare i poveri e i massacrati. Questo Gesù a cui da sempre mi aggancio continuamente mi ha inserito la sua vera religione che mi fa prendere distanze da come si è generata la religiosità cattolica. Vi ho inviati tanti brani dei vangeli che non sono stati presi onestamente dalla chiesa. Questa religione gerarchica attiva ormai da 2 mila anni, il mio Gesù non l’avrebbe avuta così. La ricca struttura di vaticano, cattedrali, chiese enormi e rapporto con i potenti del mondo, non era voluto dal mio Gesù. Ci sono state anche uccisioni ma anche la dimenticanza di mettersi in basso e affiancarsi seriamente a tutti i poveri del mondo.
Oggi i poveri stanno aumentando oltre 1 milione : ogni giorno muoiono 30 mila bambini senza cibo e senza casa. Se io non avessi la tragedia della mia testa, senza memoria e molto dolorante, mi dedicherei a questi poveri del mondo, dando loro quello che posso. Forse sarei scomunicato ma il mio Gesù mi dice che se fosse di nuovo nel mondo sarebbe ancora ucciso dalla struttura religiosa. Io conciato come sono mi sento molto disperato. Se riesco faccio qualche vicinanza a esseri umani che sono tristi e massacrati. Ma vorrei essere in grado di fare per loro e per tanti altri molto di più.Abbiate misericordia di me. Avrei tanto bisogno di vedermi con alcuni di voi, soprattutto quelli disponibili, per non passare le mie giornate chiuse solo in una stanzetta, che mi sembra di essere in prigione. Pregate per me per sperare di riattivarmi oppure per chiudere la mia triste vita. Vi ringrazio.
Don Sandro
INVITO A LEGGERE tutto l'articolo su http://domani.arcoiris.tv/?p=4040?#comment-41650
(immagine – “papaveri rossi tra le colonne dell’Acropoli” foto © maria luisa ferrantelli)
Gesù mi dice che se fosse di nuovo nel mondo sarebbe ancora ucciso dalla struttura religiosa.
RispondiEliminaMi chiedo, con rispetto alla vita e al dolore di don Sandro......perchè
allora, prendere i voti di una realta' religiosa come quella cattolica?
E come lui tanti altri don,sparsi per il mondo ad aiutare i poveri.
perche'? La gerarchia di tutte le religioni vanno avanti nei secoli
grazie e soprattutto a chi si piega alla loro confessione.
Comunque sia don Sandro è da prendere come esempio..........
meglio tardi che mai.