Salah Farah, insegnante keniota di religione islamica, ucciso
per aver protetto alcuni cristiani. Il
21 dicembre, al-Shabaab, formazione islamista e cellula somala di al-Qaeda, ha
teso un'imboscata a un autobus che si stava dirigendo a Mandera, città nel
nord-est del Kenya. Col volto coperto, armati, in tuta mimetica, i militanti
hanno fatto scendere i passeggeri e cominciato la loro caratteristica conta
mortale. I musulmani da una parte, i cristiani dall'altra, due gruppi separati
per ucciderne uno solo, in nome della sharia. Ma questa volta i passeggeri
musulmani si sono rifiutati di collaborare.
"Gli abbiamo chiesto di ucciderci tutti o
di lasciarci andare" ha raccontato Salah Farah al Daily
Nation dopo l'attacco. Anche lui si
trovava sul bus. "Appena abbiamo parlato hanno sparato a un ragazzo, e a
me". Poi gli assalitori fuggirono e cristiani furono salvi.
Il 18 gennaio, Farah, dopo un mese trascorso al
Kenyatta National Hospital di Nairobi, è morto per le ferite riportate.
ONORE A QUEST’UOMO SPERANZA DELL’INTERA UMANITA’
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