lunedì 25 ottobre 2010

Fratellanza









La Sinistra e le parole, sesta parola: Fratellanza




“Proletari di tutto il mondo unitevi”
Il movimento socialista nasce all’insegna di una fratellanza universale che voleva abbracciare tutti i proletari del mondo; la fratellanza continua ad animare il movimento socialista, anche se attraversato da diverse correnti di pensiero, per tutta la seconda metà dell’ottocento. Ma agli inizi del novecento il socialismo europeo si accontentò di rappresentare un riformismo nazionale ben lontano dalla fratellanza universale, l’interesse delle nazioni diventò prevalente e il socialismo europeo venne travolto, la fine della seconda internazionale e la prima guerra mondiale rappresentarono la prima grande crisi dell’anima degli uomini del novecento.
Dopo la prima guerra mondiale diversi tentativi di internazionalismo sono stati messi in campo ma non si sono più riannodate le fila di un discorso unitario del movimento socialista sulla fratellanza: la terza Internazionale fu solo una emanazione della politica di Stalin, la quarta internazionale fondata da Trotsky si è tradotta solo in una speranza minoritaria, e infine nel 1951 l’internazionale socialdemocratica e laburista si è ispirata ad un vago riformismo capace di digerire anche gli aspetti più deteriori del capitalismo.
Il mondo uscito dalla seconda guerra mondiale cercò di darsi un ordine a prescindere dalle scelte ideologiche per scongiurare una nuova guerra, l’ONU divenne una sede per tutte le nazioni. L’ONU, anche se debole e legato al ruolo delle superpotenze che esercitano il diritto di veto, comincia a godere di un prestigio dato dalla necessità: il mondo è diventato stretto, super armato nuclearmente, e alcuni livelli di convivenza pacifica vengono considerati un obbligo.
L’Europa, uscita dalla seconda guerra mondiale, comincia a marciare verso una istituzione aggregativa, parte dagli interessi economici e riesce a costruire una forma di mercato comune; successivamente si evolve verso qualche forma di rappresentanza politica istituzionale come il Parlamento europeo; oggi ha ancora difficoltà ad aggregare i popoli d’Europa ma detta legge sulle regole economiche e condiziona le scelte degli stati membri.
All’ombra dei grandi organismi come ONU e UE sono nati accordi e istituti come: GATT (Accordo Generale sulle Tariffe ed il Commercio), WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio), la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, la BCE (banca comune europea); istituti che dovevano dare regole al capitalismo e che si sono mostrati legati al capitalismo. Banche private sempre più potenti, multinazionali industriali e del settore energetico, società finanziarie offshore, hanno costruito una sorta di fratellanza universale degli interessi del capitalismo mondiale. Una fratellanza atipica fondata su un sangue comune: il denaro fluido e scivoloso su tutti i mercati che disdegna i controlli e che tende a controllare le leve della politica.
Il riformismo socialista di fronte alla fratellanza universale degli interessi capitalistici diventa sempre più debole e viene solo chiamato in causa per risolvere crisi economiche, fare da aggiustatore per poi fare ripartire di nuovo la stessa macchina capitalistica.
La sinistra e il movimento socialista per rifondare una fratellanza universale devono ripartire dal singolo uomo come centro dei diritti e della libertà, rimettendo in campo le questioni: pane, lavoro, uguaglianza.
Oggi merci e capitali si spostano sulla base della ricerca del massimo profitto e uomini disperati si spostano per cercare pane e lavoro e vanno in paesi dove altri uomini tendono a perdere pane e lavoro.
La fratellanza oggi va definita ad un livello spirituale più alto: se la fratellanza della seconda metà dell’ottocento e del novecento faceva riferimento soprattutto all’appartenenza di classe oggi la nuova fratellanza deve fare riferimento a tutti gli uomini che vogliono essere liberi.
Fratellanza è tentare di capire cosa passa nel cuore di un uomo che attraversa il mare su un barcone, mentre fugge disperato dalla sua terra, e vede quella striscia di terra nuova dove ha riposto una speranza.
Fratellanza ha come obbiettivo oggi un uomo libero cittadino del mondo; traguardo difficile ma necessario in un mondo che tende a diventare un villaggio globale.
L’uomo cittadino del mondo deve essere libero di muoversi per il mondo; dobbiamo arrivare a un uomo che viaggia non per disperazione, non perché stimolato da voglie di consumo, ma per bisogno di conoscenza. Ma solo se si mettono al centro delle questioni mondiali il pane e il lavoro si può avere un qualche risultato.

La difficile realtà della fratellanza oggi



Occorre parlare nel concreto dei problemi difficili connessi con l’emigrazione per evitare un generico e facile possibilismo.
I viaggi per mancanza di pane e di lavoro generano flussi migratori che vanno in qualche modo contenuti per non aggiungere disperazione ad altra disperazione.
Vanno stipulati accordi con i paesi da dove provengono realmente i flussi migratori per contenerli con investimenti economici; vanno evitati gli accordi con i paesi di passaggio che si limitano a operazioni di polizia; vanno messi sotto accusa i regimi che provocano fughe di massa di rifugiati.
L’accoglienza per gli emigrati va vista all’interno di un progetto lavoro che non si può basare sul lavoro irregolare, precario e in nero. Le forme di reclutamento della mano d’opera straniera non possono essere lasciate alla iniziativa di padroni e padroncini privati, sono necessari aspetti di collocamento con vigilanza pubblica.
La cittadinanza italiana deve essere attribuita con regole e tempi certi e deve comportare la tutela della famiglia e dei minori.
I cittadini italiani di etnia ROM vanno considerati cittadini italiani a tutti gli effetti e non cittadini di serie B. La UE deve trovare un accordo con la Romania anche per una soluzione territoriale autonoma per i ROM.
L’Italia e la UE debbono considerare l’Africa come continente in sviluppo investendo soprattutto in formazione culturale, tecnica e scientifica per le nuove generazioni. Con lo sviluppo dell’Africa non solo si arginano i flussi emigratori ma si buttano le premesse per un nuovo moderno sviluppo europeo.
Queste sono solo delle tracce per costruire qualche forma reale di fratellanza e per non rimanere nel vago.

La fratellanza nei diritti dell’uomo



Il capitalismo delle nazioni ci portò alla prima e alla seconda guerra mondiale; oggi pare che il capitalismo sia meno coinvolto dagli interessi nazionali per la sua nuova capacità di raccogliere potentati internazionali interessati ad un arricchimento sterminato; ciò fino ad ora non ha determinato una guerra mondiale ma ha determinato un pullulare di piccole guerre e nuove diffuse forme di schiavitù.
La fratellanza degli uomini liberi non può fare riferimento agli interessi del capitalismo internazionale ed è proprio in contrasto con questi interessi che può cominciare a produrre qualche risultato, per questo è necessaria la nascita di un grande movimento sindacale internazionale dei lavoratori capace di dialogare con le forze politiche.
E’ necessario che la politica non sia soffocata dall’interesse economico. La sinistra deve essere una componente politica completamente autonoma dagli interessi economici. La sinistra italiana deve essere aperta e in grado di promuovere il movimento socialista mondiale, partendo dai diritti del singolo uomo, mettendo al centro le questioni riguardanti il pane e il lavoro.
25/10/10 francesco zaffuto
Link alle parole

Pane ......Lavoro . .....Libertà ..... Uguaglianza

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(immagine “la mano sinistra” fotografia © liborio mastrosimone http://libomast1949.blogspot.com/)

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