La febbre sale, oggi 28 ottobre 175,4 milioni di euro. Puoi provare anche tu: con un solo euro puoi diventare tu stesso come Berlusconi, Bill Gates, Soros.
Quando vado a comprare le sigarette li incontro, stanno là, giocano; a volte sono delle signore madri di famiglia, a volte vecchi pensionati, più raramente giovani, giocano. Qualcuno si lascia attirare dalle micro vincite immediate e buca qualche euro nelle macchinette, altri stanno a grattare un qualche biglietto; ma i più speranzosi hanno una combinazione di sei numeri 1 possibilità su 56.035.316.700.
Mi viene la nostalgia della vecchia schedina al totocalcio ormai, quasi dimenticata, se ti andava bene ci compravi una casa, ma se perdevi potevi pigliartela con quella squadra che non aveva segnato. Ora è rimasto solo la noia dei numeri, quei numeri della tombola natalizia che continuano mescolarsi nella pentola del demonio. Sì..., hai vinto trecento miliardi di vecchie lire!!! Che fai? Le prime telefonate le puoi fare per prendere informazioni sui servizi di scorta ...poi...poi... Ma non ti crucciare, non hai vinto, e allora avrai meno problemi; potrai andare a dormire dopo una serata di televisione passata a guardare la trasmissione dei pacchi o di qualche ruota della fortuna.
Sì, la fortuna, quella che ti ha fatto trovare un lavoro; perché anche il lavoro si trova per fortuna. Tutto nella nostra società si basa sulla fortuna. Poi ogni tanto qualcuno ci aggiunge le proprie capacità. Quali? Anche tu sapresti raccontare qualche barzelletta, ma non hai un’accolita di seguaci pronti a ridere.
Questa imperante e continua presenza del gioco per risolvere i problemi è funzionale a farci digerire il capitalismo più sfrenato. Non c’è niente di male nel gioco per divertirsi e passare una serata, ma il riporre la speranza della propria vita nel gioco è qualcosa di diabolico. Possiamo pure giocare, ma prima un pezzo di pane e un lavoro per tutti, altrimenti il gioco è sporco.
05/10/10 francesco zaffuto
(immagine – “uomo con poche cose e un cane” acquarello © francesco zaffuto link Uomo con poche cose)
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nota descrittiva dell'immagine per disabili visivi
piccolo acquerello - una striscia di mare e di spiaggia, un uomo in jeans e cappello sta con le mani sulle ginocchia e il volto affondato tra le braccia, poco più in là il suo piccolo cane anche lui in posizione di riposo e un sacco con le sue poche cose.
nota descrittiva dell'immagine per disabili visivi
piccolo acquerello - una striscia di mare e di spiaggia, un uomo in jeans e cappello sta con le mani sulle ginocchia e il volto affondato tra le braccia, poco più in là il suo piccolo cane anche lui in posizione di riposo e un sacco con le sue poche cose.
Vecchia lezione, elementare, di statistica all'Università: quella sul GIOCO EQUO.
RispondiEliminaPerchè il gioco sia equo, il rapporto tra vincita e posta giocata deve essere uguale al reciproco della probabilità di vincere. Cioè, in questo caso, per un euro giocato la vincita dovrebbe essere di 56 miliardi di euro.
In milioni, ignari persi dietro a un gioco iniquo: paradigma del momento di una nazione.
Post bellissimo su questa superenalottomanìa, ma in generale su una serie di problemi del nostro paese e su come vengono affrontati male.
RispondiEliminasai quanto entra allo stato col superenalotto? ogni settimana è l'unico vero vincitore, forse non vince nessuno tra noi perché più è alto il premio più si gioca aumentando spaventosamente la percentuale per chi li prende, che deciderà anche chi vincerà.. perché non lo decide di certo la "fortuna".
RispondiEliminaciao laura
sì, è come dite voi: un'entrata per lo Stato, abbindolare gli ingenui e fargli pagare delle tasse occulte. Ma almeno che quelle entrate servissero esclusivamente per affrontare i problemi di miseria di chi è in difficoltà per pane, lavoro e casa. Giocherei anch'io puntualmente ogni settimana. Invece la beneficenza se ne va in mantenimento di stipendi d'oro ai nostri amministratori.
RispondiEliminasaluti a tutti