Il piacere dell’onestà è il titolo di un’opera di Pirandello, dove il centro del dramma è l’onestà sostanziale rispetto ad una disonestà apparente. In questo post, che vuole affrontare la questione onestà in politica, il riferimento al dramma di Pirandello è incidentale data la vastità dell’argomentazione pirandelliana.
Penso che per dedicarsi alla politica siano necessari tre requisiti minimi: l’onestà, la capacità, e le idee (o progetti). Questi tre requisiti minimi sono necessari e vanno valutati da chi con il voto dà la delega; votare per un politico a cui mancano i requisiti minimi porta a delle scelte catastrofiche, anche l’accontentarsi della presenza di uno o solo due requisiti minimi porta a delle scelte catastrofiche.
Attualmente viviamo un periodo storico dove la politica è stata dominata dalla corruzione o almeno tanta corruzione è emersa fino alla ribalta della cronaca giudiziaria; l’onestà appare come il requisito che potrebbe bastare per un politico a cui affidare il proprio destino; ma se viene a mancare la capacità il politico può creare tanti e tali disastri da far venire nostalgia per i disonesti.
La presenza di soli due requisiti essenziali come onestà e capacità non fanno per niente un buon politico; se non si conoscono bene le idee e non si valutano bene i progetti del politico si può a arrivare all’assurdo di scoprire di aver votato per la distruzione, un nazista può benissimo essere onesto e capace e si dedicherà con scrupolo ad organizzare i forni crematori.
Allora, l’onestà fa piacere ed è requisito indispensabile ma si deve accompagnare in modo imprescindibile agli altri due requisiti.
Resta sempre la difficoltà del cittadino di poter operare con la necessaria conoscenza, è difficile discernere tra il vero e il falso, tra apparenze e realtà. La stessa opera della propaganda elettorale e quella dei mass media confondono e alterano. L’unico antidoto per discernere tra apparenza e realtà è la partecipazione dei cittadini alla politica anche dopo l’esercizio del voto, attraverso momenti di informazione sugli atti amministrativi, attraverso la presenza in comitati o assemblee.
09/05/12 francesco zaffuto
Immagine – scena teatrale da “il piacere dell’onestà” di Pirandello con gli attori Enrico Maria Salerno e Romolo Valli – link su internet: http://www.pirandelloweb.com/teatro/1917_il_piacere_dell_onesta/il_piacere_dell_onesta.htm
Cominciamo col pretendere l'onesta scevra da egocentrismo.
RispondiEliminaCristiana
Sappiamo che la tentazione fà l'uomo ladro credo sia fondamentale la partecipazione dei cittadini alla politica
RispondiEliminadopo l'esercizio del voto per far sì che le doti dei 'nostri beniamini' non si perdano per strada..
buona serata
Davvero imprescindibili, tutti e tre. Il popolo italiano "è da mò" (come dicono a Roma) che s'è dimenticato di pretenderli.
RispondiEliminaQualsiasi riferimento a Pirandello mi fa accorrere, soprattutto se recitato da quei grandi attori che sono stati Enrico Maria Salerno e Romolo Valli.
RispondiEliminaCredo che le persone oneste siano ancora tante, ma la Storia insegna che difficilmente un onesto entrerà in politica.
A me viene in mente solo Enrico Berlinguer.
Ciao Francesco :)
Lara
Battuta di Petrolini:
RispondiElimina"Il Popolo una volta che si è abituato a dire che sei Bravo, pure che non fai niente ... te lo dice lo stesso!"
Cio Francesco, condivido la Tua analisi, ma temo che in Politica emergano solo gli "stronzi", che hanno sicuramente capacità ed idee, ma per i loro affari ... altrimenti chi glielo farebbe fare ... con quello che costa una campagna elettorale ... una scommessa, che una vinta deve Rendere almeno più del doppio di quanto speso:-)
Ringrazio per gli interventi e comprendo la vostra particolare preoccupazione per l’onestà che in questo periodo è diventata merce rara; ma dobbiamo stare attenti anche agli altri due requisiti. Onestà, capacità e idee, sono i requisiti che debbono verificare i cittadini che danno la delega, ma quali pulsioni spingono alla politica??? Forse necessita un’ulteriore riflessione, ci provo in un prossimo post … saluti e a risentirci
RispondiEliminaLa partecipazione popolare fattore essenziale sempre. Solo che, purtroppo, scema ogni giorno di più.
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