Dopo l’intervento di alcuni economisti di peso internazionale pare come si fossero determinate due correnti di pensiero: quella della crescita e quella della decrescita.
Se l’economia mondiale e la produzione mondiale cresce con le stesse caratteristiche di sviluppo e di produzione che si sono materializzate negli ultimi cento anni siamo di fronte alla fine del mondo o almeno di fronte a una distruzione del pianeta tale da mettere fine alle condizioni di vita dell’umanità e di diverse specie animali, oltre a modificare molti aspetti della flora e del clima.
Se l’economia mondiale smette di crescere e la sua produzione si ferma; gravi stati di malessere sociale si possono propagare con conseguenze sociali gravi che possono determinare guerre e conflitti sociali di inaudita violenza.
Non si tratta di tifare per la crescita o per la decrescita, si tratta individuare la direzione appropriata della nuova produzione. La nuova produzione deve tendere a trovare tecnologie pulite, deve tendere a sviluppare l’agricoltura senza determinare scompensi nella terra, deve essere attenta al ciclo delle acque, al riciclo di tutti i rifiuti; deve eliminare la sofferenza umana e limitare al massimo anche la sofferenza degli animali; il lavoro umano deve occupare un tempo limitato per la produzione dei beni ed essere liberato per far crescere l’uomo nella cultura, nell’arte e nel sentimento. L’umanità deve rincorrere la crescita della felicità limitando le ricchezze e la superbia.
05/02/12 francesco zaffuto
Immagine – ero alla ricerca armonica e simbolica del necessario, mi sono ricordato della la versatrice di latte di Johannes Vermeer
Purtroppo temo che presto ci sarà una guerra mondiale; mi auguro di sbagliare per il bene dell'umanità.
RispondiEliminaSi può ancora evitare, ma si dovrebbe svegliare dal sonno la maggioranza delle popolazioni mondiali, per cambiare questo sistema detenuto da pochi rispetto ai molti.
Salutoni a presto.
Una guerra mondiale finanziaria già c'è; ma una guerra mondiale con le armi atomiche chiuderebbe il problema umano. Mi auguro proprio che non accada; per quel poco che posso cercherò di evitarla. Come tu solo piccolo uomo puoi esitare una ... Se il sì posso, si addiziona è possibile.
EliminaIl capitalismo è fatto così, deve per forza crescere, e nella sua natura. Conosco bene Latouche, se quello che scrive venisse messo in pratica sarebbe la fine del capitalismo.
RispondiEliminaAd Alberto,
Eliminail capitalismo ha anche necessità di distruggere la sovrapproduzione con un periodo di crisi per poi ricominciare di nuovo. Ma il capitalismo si è andato modificando, ha creato una espansione del capitale finanziario che non esisteva; a questa massa finanziaria gli stati debbono porre un freno. Non so se si possa chiamare fine del capitalismo ma è necessario un cambiamento.