La Grecia può uscire dalla crisi ma con la via islandese e con il sostegno dei lavoratori europei.
Nazionalizzazione di tutte le banche greche e revoca dell’operatività a tutti gli istituti di credito stranieri.
Conduzione in un carcere speciale di tutti i banchieri e politici che si sono resi responsabili del crac.
Debito con l’estero bloccato per 15 anni e riduzione di tutti i tassi precedenti all’1% (anche se pattuiti tassi diversi), stesso tasso praticato della BCE.
In caso di disapprovazione della UE, uscita immediata dall’EURO, istituzione della moneta nazionale a corso forzoso, cambi tutti centralizzati da un Ufficio cambi statale.
Intervento diretto dello Stato in aziende produttive, rilevando quelle decotte e aprendo nuove aziende.
Imposta patrimoniale su tutti gli arricchiti e reddito minimo di sopravvivenza per tutti i disoccupati che si iscrivono a liste pubbliche di collocamento.
Agricoltura come strumento primo di sostentamento
Industria locale da sviluppare e dazi sui beni e servizi forniti da aziende estere se non comprano un equivalente valore di merci greche.
Turismo, cultura, arte; verremo volentieri da tutta Europa a trovarvi.
12/02/2012 francesco zaffuto
Immagine – L’Eretteo
Verremo e torneremo volentieri per il nostro piacere e per dare una mano al popolo, ma non siamo disposti a dare nemmeno un centesimo a chi è colpevole!
RispondiEliminaAvranno i greci la forza di fare così?
RispondiEliminaAd Adriano,
Eliminase penso che anche noi siamo un po' greci e abbiamo difetti e pregi simili, mi viene di di dire di no...
Si dovrebbe fare la stessa cosa in tutti i paesi del sud dell'Europa ed uscire preventivamente dalla UE!
RispondiEliminaad Anonimo,
Eliminaoccorrerebbe cambiare la UE, ma la campana è sorda.