Considerato che tempo fa con il post LE PROVINCE DELL’IMPERO auspicavo la fine delle province, sentire che il Governo ha approvato un disegno di legge che le vuole eliminare potrebbe essere motivo di soddisfazione; ma leggendo si scopre che si eliminano le province e nello stesso tempo si inventano delle nuove province che potranno nascere sulla base di dispositivi regionali, una strana specie di RIPROVINCE
Certo può essere comprensibile che le regioni possano nella loro autonomia organizzare distretti periferici della struttura regionale a seconda delle necessità istituzionali, ma nel disegno di legge del Governo si prevedono province regionali che possano essere dotate di «organi, funzioni e legislazione elettorale». Se si parla di nuovi organi con funzioni e legislazione elettorale possiamo trovarci di nuovo gli stessi costi, anzi si possono ipotizzare dei costi maggiori a seconda delle inventive regionali. In pratica quello che esce dalla porta è pronto a rientrare dalla finestra.
Se il 5 luglio alla Camera dei deputati anche il PD avesse votato la proposta di legge dell'Idv sulla soppressione delle provincie, oggi ci sarebbe stato almeno un vantaggio nei tempi e un progetto dell’opposizione, ma il PD pare volere restare sensibile a mantenere i diversi aspetti delle realtà provinciali.
Pare che siamo destinati a restare miserabili e addobbati con il più costoso vestito della politica.
09/09/11 francesco zaffuto
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Un link sulla notizia
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-09-09/meta-organi-governo-meta-091652.shtml?uuid=AagB9p2D
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(immagine “la mano che ride” fotocomposizione © liborio mastrosimone http://libomast1949.blogspot.com/)
nota descrittiva dell'immagine per disabili visivi
su un palmo di mano ben disteso una bocca se la ride allegramente
Certo può essere comprensibile che le regioni possano nella loro autonomia organizzare distretti periferici della struttura regionale a seconda delle necessità istituzionali, ma nel disegno di legge del Governo si prevedono province regionali che possano essere dotate di «organi, funzioni e legislazione elettorale». Se si parla di nuovi organi con funzioni e legislazione elettorale possiamo trovarci di nuovo gli stessi costi, anzi si possono ipotizzare dei costi maggiori a seconda delle inventive regionali. In pratica quello che esce dalla porta è pronto a rientrare dalla finestra.
Se il 5 luglio alla Camera dei deputati anche il PD avesse votato la proposta di legge dell'Idv sulla soppressione delle provincie, oggi ci sarebbe stato almeno un vantaggio nei tempi e un progetto dell’opposizione, ma il PD pare volere restare sensibile a mantenere i diversi aspetti delle realtà provinciali.
Pare che siamo destinati a restare miserabili e addobbati con il più costoso vestito della politica.
09/09/11 francesco zaffuto
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Un link sulla notizia
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-09-09/meta-organi-governo-meta-091652.shtml?uuid=AagB9p2D
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(immagine “la mano che ride” fotocomposizione © liborio mastrosimone http://libomast1949.blogspot.com/)
nota descrittiva dell'immagine per disabili visivi
su un palmo di mano ben disteso una bocca se la ride allegramente
Sulla soppressione delle Province il Governatore della Sicilia ha imboccato un percorso discreto. Sinteticamente creare o meglio ampliare i consorzi dei Comuni per affinatà. Le cariche polite assegnate ai Sindaci a compenso zero, il personale in servizio nelle province distribuito equamente tra i consorzi e man mano sostituito da dipendenti comunali dei piccoli comuni, il cui carico di lavoro è spesso irrisorio . Il disegno di legge del Governo Regionale si è arenato anche con la complicità del PD.
RispondiEliminanon finisce mai di sorprendere questo PD
RispondiEliminaSono tutte da abolire le province e salverei solo i dipendenti, con una ricollocazione del personale in altre sedi. Saluti a presto.
RispondiEliminaIo non mi stupisco: anche il Pd ha schiere di politici trombati da piazzare
RispondiEliminaIl PD non esiste come non esiste il PDL o la Lega o altro. Sono solo nomi che si danno ad associazioni di procacciatori e manutentori di privilegi e ladroni di danari pubblici.
RispondiEliminaLo scopo dei partiti (tutti) è mantenere in vita i propri elettori che a loro volta legalizzano con il voto le loro rapine; l’associazione a delinquere è in tal modo servita.
Il 50% circa del popolo italiano gira in auto costose e SUV (incremento delle vendite di SUV ad agosto 2011 è del 17% circa nonostante il crollo economico del mondo) e se lo possono permettere grazie all'evasione che hanno perpetrato negli ultimi 30 anni e con cui i gioiellieri ladroni, ad esempio, si sono comprati ville e castelli dichiarando 14000 euro all’anno con il beneplacito di destra, centro e sinistra.
a Gianni
RispondiEliminain buona parte condivido, ma
nessuna possibilità ?
eppure una qualche possibilità è necessaria
No non c'è alcuna possibilità!
RispondiEliminaLa rivoluzione si fà con le armi e non con le parole.
Inoltre la rivoluzione delle masse è sempre un fallimento perchè viene sempre soffocata nel sangue. La verità non appartiene alle masse ma al singolo. La rivoluzione doveva partire dagli individui e dalla loro trasformazione. Ciao.
Ma servivano individui diversi. Gli umani che si vedono in giro e che riempiono centri commerciali e sgommano sui suv non sono umani. Sono geneticamente modificati, robot che eseguono un software. Incorruttibilmente tonti, competitivi ed obbedienti.
E' un cane che si morde la coda. Per cambiare l'individuo devi cambiare la scuola, la società e per cambiare la società hai bisogno di individui culturalmente preparati (civili).
All'attualità potrebbe fungere solo un intervento dall'esterno tipo extraterrestri o cose simili.
A Gianni
RispondiEliminaeppure se Gianni e io non siamo extraterrestri, ci sono un paio di possibilità. La mia è una possibilità debole perché il tempo che mi sta avanti è di gran lunga inferiore a quello già trascorso; ma se ci stanno pochi giovani liberi nel pensare la possibilità esiste.
Non sono più tanto convinto sull'abolizione delle province, visto che il personale in qualche modo - giustamente - rimane e data la longevità storica delle medesime. Caso mai sono da chiudere quelle create dal dopoguerra. E sono da abolire prima di tutto tanti posti, come si diceva una volta, di sottogoverno: non dipendono tutti dalle province, ma essi sono sì tanti, troppi, inutili e costosissimi.
RispondiEliminaAd Adriano,
RispondiEliminail problema penso che siano le competenze. Se le competenze in materia di territorio, strade, assistenza sanitaria, fiscalità ecc... sono di Regione e Comune e Aree metropolitane, le province sono un doppione. La regione può organizzare distretti e uffici anche su base provinciale utilizzando i dipendenti.
Fantastico il commento di Gianni, sono d'accordo e purtroppo su ogni singola parola. A volte penso di essere diventato solo pessimista, ma leggendo queste parole vedo che non sono il solo, anzi!
RispondiEliminaCiao Marco